I dati sullo stress al lavoro sono preoccupanti e forse esserne consapevoli può iniziare a fare la differenza per il nostro benessere e la nostra salute.
In Europa 40 milioni di lavoratori avvertono stress lavoro correlato e lo stress è la prima causa di assentesimo in Europa. Nel 2017 il 94% dei lavoratori americani e inglesi ha detto di sperimentare stress sul posto di lavoro.
Il lunedì mattina gli attacchi cardiaci aumentano del 20% (!!!).
Uno studio della Harvard Medical School ha rilevato che il 23% dei lavoratori soffre di insonnia e molti altri soffrono di mancanza di riposo. La privazione del sonno costa alle aziende statunitensi 63,2 miliardi di dollari di perdita di produttività ogni anno.
Uno studio condotto da consulenti del Manpower Group ha rilevato che oltre il 35% delle persone pranza alla scrivania ogni giorno e la maggior parte dei dipendenti non fa mai abbastanza pause per rinnovare le proprie energie.
Uno studio di qualche anno fa ha rilevato che oltre il 50% dei dipendenti controlla la posta elettronica di lavoro nei fine settimana e il 34% di loro controlla la posta elettronica in vacanza ed è facile che questa percentuale sia aumentata e di molto.
E questa è solo la punta dell’iceberg. Ci sono molte ricerche che dimostrano che stiamo rovinando la nostra salute e produttività lavorando troppo e troppo a lungo.
Cosa significa questo per la tua salute e cosa puoi fare al riguardo?
Karoshi, “Morte per superlavoro”
Livelli di stress elevati possono rovinare qualsiasi tuo obiettivo di salute: accumulerai più grasso, lotterai per guadagnare muscoli, avrai meno energia, avrai un rischio maggiore di infarto e ictus e dozzine di altre cose indesiderabili.
Ma gli effetti dello stress non si fermano qui …
In Giappone, i medici hanno una diagnosi che si chiama “karoshi“. Karoshi si traduce letteralmente in “morte per superlavoro” e si riferisce alla morte improvvisa di un dipendente, solitamente a causa di un infarto o ictus dovuto allo stress sul lavoro.
Il Giappone ha aggiunto per la prima volta il karoshi come categoria di morte nel 1980 e da allora il numero di decessi che rientrano in quella categoria è aumentato vertiginosamente. Non solo, il karoshi è stato anche etichettato come la causa di centinaia di gravi malattie, tentativi di suicidio e malattie mentali ogni anno.
Con l’aumento del bilancio delle vittime, il governo giapponese ha esercitato pressioni sulle aziende affinché cambiassero. Toyota ha limitato la quantità di straordinari che un dipendente può svolgere ogni mese. Mitsubishi Bank ha consentito ai dipendenti di tornare a casa fino a tre ore prima per prendersi cura dei bambini o dei parenti anziani.
Ecco cosa è interessante in questo: il Giappone è uno dei pochi paesi al mondo che conta il karoshi come una categoria di morte separata.
In America e in Europa si hanno, per esempio, altrettante morti per stress lavorativo, ma non se ne sente parlare perché non se ne tiene traccia allo stesso modo. In altre parole, molti stanno letteralmente “lavorando fino alla morte” e nessuno sta facendo nulla perché non abbiamo i numeri per dimostrarlo.
Come superare il lavoro eccessivo
La risposta tipica a questo punto è quella di dare la colpa alla cultura del lavoro, ed è anche legittimo e corretto; una cultura che punta sul fare e non sull’essere, in cui manca fiducia, in cui c’è controllo continuo e punizioni/premi, non facilita la gestione dello stress, anzi.
E’ anche per questo che nasce il ruolo del CHO, Chief Happiness Officer, che ha il compito di lavorare ad un cambio culturale, verso una organizzazione positiva, attraverso la leadership positiva, una strategia organizzativa coerente, pratiche e processi allineati con i principi della scienza della felicità.
Ma ecco il punto…
Porre maggiore attenzione su ambienti di lavoro sani per tutti è uno step evolutivo fondamentale, ma intanto di certo ognuno può fare la sua parte e ha la sua responsabilità personale di lavorare su te stesso e sulla sua salute, così come esprimere se stesso e i propri talenti attraverso il lavoro stesso.
Quindi, non interpreto il ruolo della vittima e non aspetto che il capo, forse un #badmanager, l’azienda o il governo intervengano e rendano la salute una priorità. È la tua salute. Puoi iniziare ad occupartene da solo. E, se sei abbastanza fortunato da lavorare in un’azienda che si concentra davvero su un ambiente di lavoro sano, spetta comunque a te sfruttare effettivamente le opportunità.
E se ti trovi in un ambiente di lavoro non ottimale, puoi comunque fare qualcosa. Le circostanze raramente impediscono di fare progressi. Questo progresso può essere lento, difficile o poco attraente… ma hai delle opzioni. (Questo è tanto vero per la tua vita in generale quanto per la tua salute in particolare.)
Come ridurre lo stress sul lavoro: 12 idee pratiche
Detto questo, ecco 12 modi in cui puoi ridurre lo stress sul lavoro ogni giorno e diventare più resiliente e flessibile Non tutti saranno realistici per il tuo lavoro, ma alcuni lo saranno. Concentrati su quelli che funzionano per te e dimentica il resto.
1. Lavora in sessioni di 90 minuti.
Dopo aver studiato atleti d’élite, musicisti, attori e giocatori di scacchi, il Dr. K. Anders Ericsson della Florida State University ha scoperto che i migliori performer lavorano in sessioni di circa 90 minuti e poi si prendono una pausa. Si concentrano intensamente e poi si danno il tempo per recuperare le energie. (È interessante notare che Ericsson ha anche prodotto la ricerca alla base della “regola delle 10.000 ore” per le competenze rese popolari da Malcolm Gladwell).
2. spezza la giornata con l’esercizio fisico.
Probabilmente sei consapevole che l’esercizio fisico riduca lo stress, ma ci sono anche altri benefici dell’esercizio fisico raramente citati. Indipendentemente dal motivo per cui ti alleni, la linea di fondo è questa: esci e muoviti. Per quello che mi riguarda in questo periodo do spazio all’acquagym, che sento mi fa particolarmente bene, almeno due volte a settimana. Ma già una bella camminata di una ventina di minuti, meglio ancora in natura, fa decisamente la differenza.
3. Quando esci dal lavoro, lascia il lavoro.
Ammetto – e questo accade a maggior ragione in quanto lavoro in maniera indipendente e mi piace tantissimo quello che faccio – che quando si tratta di rispondere alle e-mail di lavoro lo faccio a tutte le ore del giorno; ma da un annetto a questa parte, le chiamate di lavoro dopo le 19 o una mia attività lavorativa, oltre la docenza serale del workshop Il vantaggio della resilienza una volta a settimana, sono rarissime. Detto questo, è facile notare che le sere in cui ignoro la casella di posta non cambia nulla. Posso benissimo rispondere il giorno successivo, con energia e tempo dedicato. Anzi: il tempo dedicato al lavoro in più la sera prima non facilita affatto la concentrazione del giorno successivo.
Lascia riposare la tua e-mail per una notte o due e vedi se il lavoro è diverso il giorno successivo. Il tuo tempo fuori dall’ufficio dovrebbe essere dedicato a te e alle persone a cui tieni, non alla tua casella di posta.
4. Fai qualcosa di creativo (al lavoro o al di fuori di esso).
Numerosi studi hanno dimostrato che attività creative come la musica, l’arte e la scrittura riducono lo stress. Inoltre, la creatività ti aiuta a evitare di vivere una vita senza importanza. A me piace da matti scrivere: in passato poesie, ma mi piace proprio scrivere semplicemente, anche pensieri e riflessioni, fare andare la penna sul foglio, in maniera libera
5. Medita
Se pensi di non avere abbastanza tempo per meditare (o non sei sicuro di come iniziare), leggi questo articolo della Harvard Business Review.
6. Respira e fai coerenza cardiaca
Sembra così semplice, ma raramente nella nostra giornata troviamo il tempo per respirare con consapevolezza. La buona notizia è che puoi farlo in qualsiasi momento, anche adesso. Chiudi gli occhi e concentrati sul tuo respiro. Inspira dal naso contando fino a cinque ed espirare dal naso contando fino a cinque. Fallo 6 volte, per un minuto circa, e vedi come ti senti. Questo è l’esercizio base per entrare in coerenza cardiaca, uno stato psicofisico ottimale di grande efficienza energetica e che insegno nel workshop Il vantaggio della resilienza.
7. Lascia la scrivania per pranzo
Concediti un po’ di spazio ed esci dall’ambiente di lavoro per pranzo. C’è un motivo per cui le persone suggeriscono di prendere una boccata d’aria fresca.
8. Fai un breve sonnellino
Un ricercatore dell’Università della California ha scoperto che un sonnellino di 60 minuti migliora la memoria tanto quanto 8 ore di sonno. Anche brevi sonnellini di 20 minuti hanno mostrato grandi benefici. E per finire, questo studio ha rivelato che il pisolino occasionale può portare a una diminuzione del 12% delle malattie cardiache e il pisolino quotidiano può portare a una riduzione del 37%.
9. Prenditi le vacanze più spesso
Staccare più volte per brevi, anche brevissimi, periodi, è più utile che staccare per una vacanza lunga. E quando sei in vacanza, sii in vacanza. Le e-mail, le telefonate e le presentazioni possono aspettare.
10. Vai a dormire prima
Questo studio ha rilevato che quando i giocatori di basket dormivano 10 ore la notte prima, la loro precisione di tiro migliorava del 9% il giorno successivo. Immagino che potresti trarre vantaggio anche dal muoverti e pensare in modo più accurato. (Per non parlare del fatto che potrebbe essere bello dormire 10 ore.)
11. Ridi
Praticare la risata incondizionata, a livello meditativo, è portentoso: ci ossigena, abbassa i livelli di cortisolo, ci connette agli altri, ci rende più presenti e concentrati.
La meditazione della risata si può fare da soli o in gruppo in azienda e prendersi del tempo dedicato alla risata è un consiglio semplice e preziosissimo.
12. Fai delle piccole e frequenti pause
Lo stress al lavoro è subdolo, perché pensiamo che un po’ ci faccia bene: il problema è che ad un ritmo pressante e accelerato semplicemente ci abituiamo e il nostro corpo non si accorge più di essere stressato e lo stress diventa cronico. I piccoli stress si accumulano rapidamente e potremmo non renderci conto di quanto stanno compromettendo il nostro stato mentale ed emotivo, la nostra chiarezza e la nostra salute generale, fino a quando questo stress ignorato non si presenta come una cattiva decisione, una reazione eccessiva o una diagnosi indesiderata dal medico.
Il modo migliore per gestire lo stress è affrontarlo nel momento stesso in cui lo senti, prendendoti una piccola pausa, alzarti, fare stretching, respirare, fare coerenza cardiaca per qualche minuto.
Conclusione
L’evidenza è schiacciante: devi interessarti attivamente a vivere sano e ridurre lo stress o morirai prima. Non si può dire più chiaro di così (James Clear).
Vale la pena lavorare sodo?
Tutto questo parlare di stress dal lavoro può farti pensare che il duro lavoro non ne vale la pena. Non sono d’accordo.
Lavorare sodo vale ogni piccolo sforzo. Non ti pentirai mai di aver scelto la grandezza per la tua vita e di averlo fatto.
Ma la domanda che devi porre è: “Stai lavorando sodo sulle cose giuste?”
Dai alla tua salute la stessa concentrazione del tuo lavoro? Dai alle tue relazioni tanta enfasi quanto le tue scadenze? Hai tempo per esplorare, creare e viaggiare, proprio come dedichi tempo a riunioni, chiamate in conferenza e clienti?
O trascorri semplicemente tutto il tuo tempo al lavoro?
Nelle parole del presidente Theodore Roosevelt, “di gran lunga il miglior premio che la vita ha da offrire è la possibilità di lavorare sodo in un lavoro che vale la pena fare”.
E, aggiungerei, che ti realizza e che esprime pienamente i tuoi talenti.
Cosa potrebbe esserci di più degno che lavorare sulla tua salute e felicità?
Fonte, il mitico James Clear. Consigliatissimo!!!
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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