Cari amici ridenti,
oggi andiamo ad approfondire il profilo di Cristina Cortesi, Filosofa, formatrice e coach, Teacher di Yoga della risata, Genio Positivo di 2BHappy Agency che porterà un intervento sullo Yoga della Risata e la longevità dal titolo: “L’allegra Vecchitudine. Nel fior fiore della vecchiaia – la riscoperta positiva della longevità” con una bellissima intervista in occasione del Congresso Italiano di Yoga della Risata, che si terrà dal 28 al 30 settembre presso lo Yes Touring di Rimini.
Chi sei, come ti definiresti in 3 righe?
Cristina: Una sognatrice ad occhi aperti, alla ricerca dell’armonia relazionale e appassionata di care, sono una coccolatrice esperta. Tra sogno alla concretezza inserisco dialogo, gioco, risate e passione. Partecipo alla festa della vita, ogni giorno con i miei 4 figli (2 auto prodotti e due acquisiti) con il mio meraviglioso compagno e socio Carmelo. Nel 2017 ho aperto un progetto a vocazione sociale, Social Unit, Manutenzione delle Relazioni in una società profit. E’ una straordinaria avventura in grande evoluzione, ed io con lei. Sono inoltre, una formatrice, esperta dei temi del care (termine inteso come “mi interessa, conta per me”) nel lavoro di cura (familiare e professionale) e nel Work Life Balance.
Quando hai iniziato a fare Yoga della Risata?
La risata ed il sorriso sono due miei compagni di vita inseparabili, preziosi sia in ambito lavorativo che nella vita familiare. Mi permetto solo una piccola digressione autobiografica, per dare un esempio di quanto sia sentito e sia stato naturale ed istintivo volere con convinzione la felicità. In momenti molto difficili della mia vita familiare decisi di combattere le lacrime, tristezza e la tensione. Volevo lanciare un messaggio chiaro ai miei bambini (2 e 9 anni): ce la facciamo andiamo alla grande! Al momento pareva uno slogan, ma allora mi venne un’idea: ridiamo insieme. Pensai subito che ci avrebbe riavvicinato e avrebbe creato nuovi canali di comunicazione, quindi mi cimentai. Il proposito era: “Andiamo a dormire con il sorriso stampato in volto e nel cuore, tutti i conflitti e problemi si risolvono, apriamo il cuore e ritroviamo leggerezza”.
Era ottobre 2009, inizi a “somministrare” pillole di gioia, ogni sera, prima di andare a dormire. Una pozione composta da risate e scherzi, piccole recite familiari, visione di film e sketch di comici di Zelig. Non importavano le note, i brutti voti, le liti, i problemi economici o quant’altro, noi dichiaravamo guerra all’infelicità con la PURA GIOIA, fino a realizzare un nostro mondo fatto di connessione fisica e spirituale. Riuscii nel mio intento, vi fu un’apertura del dialogo con mio figlio maggiore, i nostri rapporti si distesero e trovò il modo di esprimere i suoi sentimenti. Senza più conflitti? No no, i conflitti restavano, ma erano depotenziati, a volte si trasformavano in giochi e tutto fluiva… anche lo stress.
Lanciavo un messaggio di speranza, un ancoraggio alla positività che loro raccolsero, ed anch’io. Perché è innegabile che io sia “solo” umana, quindi preoccupata, tesa, talvolta angosciata o spaventata, stanca e nervosa, ma con un’immensa voglia di vivere e di rendere felici gli altri.
Ero entrata nella logica della scienza della felicità, ma ne ero del tutto inconsapevole. Anche nel mio lavoro di animatrice sociale, con gli anziani in particolare. La felicità prima di tutto! La mia Vecchia lo sa, protagonista dell’Allegra Vecchitudine.
Che momento era della tua vita?
Stavo affrontando un cambiamento nella mia vita professionale. Dovevo prendere decisioni importanti e confesso che ero molto stressata e tentennante. Avevo esaurito entusiasmo e slancio verso il mio lavoro, cosa del tutto anomala per il mio carattere e per la vocazione sociale che connota la mia carriera. In realtà era tutto sopito, latente; evidentemente non era più quello il contesto nel quale esprimermi e dovevo trovare il coraggio di cambiare. Era necessario fare un pieno di carburante per potersi avviare il motore verso una nuova tappa.
La decisione di diventare leader fu del tutto istintiva, lessi il nome della pratica e fu amore a prima vista! Una sorta di salto nel buio nel quale in realtà vedevo, al temine del tunnel, una luce fioca, ma calda e tenace. Decisi di documentarmi o cercare conferme razionali, decisi di farmi un regalo. E così fu. Meglio di un diamante. Perché la risata è un dono per sempre.
Nel 2016 sono diventata leader con Bruna Ferrarese, la quale mi ha trasmesso la profondità e ricchezza spirituale della pratica, in particolare nella ricerca della risata interiore. L’affinità con Bruna fu immediata, anche per la radice comune della formazione. Inoltre mi resi conto che praticavo senza saperlo. Raggiunsi la consapevolezza che la mia risata incondizionata era ad intermittenza, a volte libera e aperta, altre timorosa e chiusa. Dovevo proseguire la pratica e l’apprendimento, liberarmi e lasciarmi andare!
Nel 2017 sono diventata Teacher con te Lara, altro incontro decisivo ed energizzante. La spinta a praticare ed esplorare la risata fu maggiore, mi sentii coinvolta in un vortice di luce ed incoraggiata a spingermi oltre. Come se fossi stata cosparsa dalla polverina di Trilli!
Quando hai compreso che lo Yoga della risata avrebbe avuto un ruolo importante nella tua vita?
Quando mi resi conto che la risata era effettivamente uno strumento di care, un facilitatore delle relazioni e dei gruppi. In particolare ho amato il messaggio di pace e di cooperazione che è in esso contenuto. La magia della risata è potente in me e la sfodero come la bacchetta delle fate più attive a promuovere felicità e connessione sociale. La pratica della gentilezza e dell’accoglienza sono nella mia indole, beh mi chiamo cortesi, ci sarà un motivo?
Il prezioso confronto con altri leader e teacher come Luisa Margaritella, Maria Antonella Semilia, Ornella Torresani, Erika Suriano, Gabriella Faiella, Silvia Martorelli, Marco Elli e Barbara Manenti e con tutti i meravigliosi compagni di Teacher Training rappresenta un costante stimolo a restare nella risata, creare collaborazioni e a cercare vie di espressione. Un grazie speciale a tutti loro.
Come ti sei avvicinato all’applicazione dello Yoga della Risata di cui parlerai al Congresso?
Da 1999 ad oggi lavoro in campo anziani, nei servizi alla persona e nella formazione. Mi sono laureata sull’animazione sociale, quindi sull’attivazione dei processi di comunità e sull’empowerment delle persone. L’Allegra Vecchitudine è un progetto culturale di promozione dell’invecchiamento positivo ed è in perfettamente in sintonia con la pratica e le applicazioni di Yoga della Risata.
Ci vuoi dare qualche anticipazione di ciò di cui parlerai al Congresso?
Nell’immaginario collettivo la vecchiaia viene istintivamente legata al termine “appassire” più che a quello di “fiorire”. Abbinare felicità ed invecchiamento appare paradossale. L’Allegra Vecchitudine vuole offrire stimoli per poter ribaltare la visione, per ampliare gli orizzonti, senza determinare un inesorabile declino a priori. L’Italia è il secondo paese più “vecchio” del mondo ed il trend di invecchiamento della popolazione è sempre in crescita, ne consegue la necessità di fermarsi a ripensare il tempo, i progetti di vita e i rapporti con gli anziani, nella famiglia e nella società. Leader e Teacher possono trovare spunti per raggiungere maggiore consapevolezza e aumentare l’efficacia della pratica.
Ti va di raccontarci quali sono i più grandi benefici – tuoi e degli altri – che hai osservato grazie al tuo lavoro con lo Yoga della Risata?
Ricordo benissimo il mio primo incontro con te, Lara. Io era un pezzo di legno (simpaticamente), ero tesa e osservatrice, dopo il tuo abbraccio mi sono letteralmente chiesta: dove mi porterà? Dopo poche ore ero in compagnia di un gruppo di persone straordinario, ero in una giostra di allegria, leggerezza, profondità e serenità. Esito: il giorno dopo lessi 120 pagine in un soffio. Perché così sorpresa? Sono dislessica. La lucidità è il risultato più potente che ottengo dalla pratica. Inoltre sono più competente nel cogliere la mia risata interiore e viverla appieno, accetto con maggiore leggerezza la negatività degli eventi e quando vado in “tilt” ho un gancio immediato con la mia positività. E se perdo la luce? Respiro, trattengo …penso a ciò che desidero e a come voglio sentirmi …e rido!
I feedback che ricevo dagli altri sono essenzialmente basati su un termine: rilassamento. Vivono accettazione, fantasia e leggerezza. Durante la sessione hanno una sorta di black out, si spengono tensione, nervosismo, fretta e stanchezza. Utilizzo la pratica anche nel coaching e con notevoli risultati, in particolare con persone che subiscono mobbing al lavoro o che fanno lavoro di cura. Ho sperimentato con assistenti sociali e assistenti familiari (badanti): erano molto molto rigide all’inizio e quasi spaventate all’idea di perdere il controllo… poi sono sbocciate come fiori ed il rilassamento è stato totale. La mia più grande gioia? Le mie colleghe operatrici, appartenenti alla realtà lavorativa che ho lasciato, partecipano alle sessioni! E’ un onore e un grande risultato raggiunto: la cura di chi cura.
Perché fai quello che fai?
Credo sia la mia radice esistenziale, da sempre. La cura e le relazioni, un binomio nel quale credo e dal quale ho visto realizzarsi meraviglie, assolutamente concrete. Yoga della Risata è uno strumento straordinario e deve essere diffuso a piene mani, anzi a piene risate. Ero titubante nell’apertura di un club, ma l’Universo mi ha inviato 3 messaggi: la co-conduzione del club Afforide (rinnovo il grazie a Erika Suriano), la nuova sede dell’associazione di cui faccio parte, la QuitAssenza (Niguarda_Mi) e quindi lo spazio adeguato per tenere le sessioni ed infine un prezioso stimolo del collega Alessandro Lauricella. Tutti gli ingredienti presenti: mescolare accuratamente, infornare e voilà! Martedì 2 ottobre apre il club PURA GIOIA!
Qual è il tuo sogno?
Supportare i caregiver, le famiglie, i lavoratori nell’affrontare positivamente il lavoro di cura, affinché possano aumentare la resilienza e ridurre i conflitti, realizzare percorsi tras-formativi che valorizzino le persone ed i loro saperi, promuovere la manutenzione delle relazioni umani… Cara Lara, hai posto la domanda al singolare … ma i sogni non si fermano ed io non mi fermerò. Con il sorriso nel cuore.
Uno dei miei sogni è intervistarti e intervistare Madan Kataria. Spero si potrà realizzare!
Per incontrare Cristina Cortesi e partecipare al Congresso di Yoga della Risata (28-30 settembre) e/o allo Spiritual retreat (26-28 settembre) condotto dal Dottor Kataria, tutte le info qui: https://congressoyogadellarisata.it/
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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