Cari amici ridenti,
il Congresso Italiano di Yoga della Risata, che si terrà dal 28 al 30 settembre presso lo Yes Touring di Rimini, è ancora protagonista del blog con una bellissima intervista a Lucia Berdini, Teacher di Yoga della Risata, Coach di Gibberish e Nonsense, tecnico in lucidità consapevole e facilitatrice in Playfight (gioco-lotta) che porterà un intervento su: “Il gioco nello Yoga della Risata”.
Chi sei? Come ti definiresti in tre righe
Ciao sono Lucia, mamma di Noa. Da sempre un’entusiasta della vita, da quindici anni mi interesso dell’espressione del bambino interiore. Prima attraverso il teatro, il clown e l’arte di strada, da tre anni con la risata incondizionata, il Gibberish, la Ludicità Consapevole e il Playfight.
Quando ha iniziato a fare Yoga della Risata?
Ho iniziato nel 2015 con una sessione che sbloccò potentemente la mia risata. Ma poi, essendo Noa ancora troppo piccolo, capii che non potevo continuare. Dopo due anni però sentivo che quelle risate erano proprio quello che mi mancava e decisi, su invito di Lara, di partecipare a una full immersion di due giorni che stravolse in meglio la mia vita. Da allora non ho mai smesso e posso dire che è stato un vero spartiacque. Prima e dopo le risate 🙂
Che momento era della tua vita?
Stavo male. Mi sentivo spenta, come un fiore appassito. La maternità era stata bellissima, ma anche difficile da gestire per vari motivi, e io avevo perso la mia patina colorata e brillante. Volevo ritrovarla a tutti i costi perché quella non era la mia vita.
Quando hai compreso che lo Yoga della Risata avrebbe avuto un ruolo importante nella tua vita?
Da subito. Durante il Leader Training mi sono detta che era questo che volevo fare. Sentivo che lo Yoga della risata era il contenitore perfetto per le mie energie, volevo condirlo con il mio entusiasmo e – pur non avendo frequentato mai dei Club della Risata – decisi di aprirne subito uno nel mio paese. Fu un grande successo, il primo anno venivano dalle 30 alle 40 persone ogni settimana e lì imparai a gestire i processi legati alla risata. Quando ho visto che mi riusciva bene, mi faceva stare bene e faceva stare bene gli altri, ho deciso che sarebbe diventato qualcosa di più di una passione e mi sono formata come Teacher: ho aperto il mio sito, ho iniziato a fare ricerca, scrivere articoli e fare i primi video. Tantissime persone hanno cominciato a scrivermi per chiedermi consigli, sia chi voleva avvicinarsi alla risata, sia altri leader che avevano bisogno di sostegno. È stato un viaggio incredibile.
Come ti sei avvicinato all’applicazione dello Yoga della Risata di cui parlerai al congresso?
Mi interesso da una vita al gioco. La mia passione è nata con gli scout, continuata per anni con il gioco del teatro – sul palco e in strada – e con i tanti workshop clown frequentati.
L’animazione per bambini è stata un grande tirocinio e un allenamento alla loro indescrivibile energia, quindi – quando ho avuto a che fare con gli adulti – è stato effettivamente abbastanza semplice. Ma non avevo tenuto in conto che i processi possono diventare molto profondi, se si sta facendo un certo tipo di lavoro e – credendomi un’esperta – ho fatto un errore grossolano. Questo errore – di cui parlerò al congresso – è stato una botta in testa fortissima, ma, allo stesso tempo, il più grande sprone per diventare ancora più consapevole degli strumenti che stavo usando nei lavori di gruppo. Così ho deciso di iscrivermi al corso annuale per diventare Tecnico in Ludicità Consapevole con Alicia. Una delle scelte più azzeccate della mia vita dopo quella fatta con la Risata.
Ci vuoi dare qualche anticipazione di ciò di cui parlerai al Congresso?
Parlerò dei numerosi studi che hanno provato quanto il gioco sia fondamentale per il benessere emotivo dell’uomo: crea nuove connessioni neuronali, ci proietta immediatamente nello stato di flusso, funziona da regolatore emotivo (sia per i bambini, che per gli adulti), sviluppa l’autostima e via dicendo.
Uno degli studi che hanno acceso maggiormente il mio interesse nei confronti dello studio del gioco, anche da un punto di vista biologico e neurologico, appartiene allo psichiatra Stuart Brown, il quale fu incaricato di scoprire le cause psicologiche che avevamo spinto un C. Whitman, un ragazzo sposato e con una vita normale, ad aprire il fuoco sugli studenti dal tetto dell’Università di Austin, uccidendone 15 e ferendone 31. Brown scoprì che il padre di W. – ex marine – aveva impedito al bambino di sperimentare qualsiasi forma di gioco, rendendolo nel tempo una specie di bomba a orologeria.
Parleremo poi di quali tipi di gioco sono più interessanti da usare durante le sessioni di Yoga della Risata e di un’intuizione che ho avuto rispetto alla risata: ovvero che la risata stessa sia giocare con la voce.
Ti va di raccontarci quali sono i più grandi benefici che hai osservato grazie al tuo lavoro con lo Yoga della Risata?
Con il tempo i benefici si sono diversificati molto. Inizialmente lo Yoga della risata è stato fondamentale per ritrovare un senso: avevo uno strumento utile per aiutare gli altri. Stavo bene quando praticavo con costanza, mi arrabbiavo meno, ero più gioiosa. Nel tempo il cambiamento è diventato più interiore, talmente sottile da sfuggire quasi all’attenzione. Pensieri diversi, ma anche emozioni diverse, più frequenti e più intense.
Perché fai quello che fai?
Perché al momento è l’unica cosa che per me abbia un senso e che mi piace realmente fare. Se devo trovare un motivo è l’incontro con l’altro. Se il mio lavoro si fermasse alla pratica solitaria, allo studio e alla scrittura (che pure mi piacciono moltissimo), credo che smetterei in fretta. Incontrare persone e lavorare con loro attraverso il corpo è per me fonte di grande gioia e soddisfazione. Mi dà il senso di tutto. Ultimamente ho incontrato sempre più persone in linea con le mie intenzioni e questo mi fa credere ancora di più che la direzione imboccata sia quella giusta.
Qual è il tuo sogno?
Uno dei tanti è essere sempre più libera, in modo da poter dedicare tempo alla sperimentazione, allo studio e all’incontro con l’altro. Un altro sogno è aiutare le organizzazioni a rendere più giocosi i processi ritenuti “seri” e aiutarle a comprendere quanto la vita sia più succosa, bella e redditizia, quando si gioca. Un altro, nato qualche giorno fa, è creare un centro dove ognuno possa mettere a frutto i propri talenti.
Perché per me non aver avuto uno spazio adeguato nel mio paese, è stato doloroso. Volevo un punto di incontro con persone che avessero voglia come me di fare.
Di sogni ne ho moltissimi. Ma direi che con questi includo anche gli altri. Grazie!
Per incontrare Lucia Berdini e partecipare al Congresso di Yoga della Risata (28-30 settembre) e/o allo Spiritual retreat (26-28 settembre) condotto dal Dottor Kataria, tutte le info qui: https://congressoyogadellarisata.it/
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
Lascia un commento