Cari amici ridenti,
andiamo ad approfondire il profilo di altri due protagonisti del Congresso Italiano di Yoga della Risata, che si terrà dal 28 al 30 settembre presso lo Yes Touring di Rimini.
E’ il momento di Massimo Ambrosio e Cristina Capodicasa, Teacher di Yoga della Risata e operatori Shiatsu, che porteranno un intervento sull’applicazione/integrazione dello Yoga della Risata con lo Shiatsu.
Chi sei, come ti definiresti in 3 righe?
Massimo: Era l’autunno del 2009 quando, da vero capricorno ascendente capricorno, fedele allo zero/uno e al vero/falso, accompagnavo un caro amico alla presentazione di un corso di shiatsu. Non sapendo che quella prima lezione avrebbe cambiato la mia vita.
Imparai a conoscere quell’energia che pervade tutti gli esseri viventi, passando così dall’energia elettrica (lavoro come elettricista) al KI, come la chiamano i giapponesi.
In eterno conflitto fra concretezza e fantasia, fra razionalità e creatività, mi definirei come: diversamente serio.
Cristina: Sono felicemente mamma di due ragazze, che mi stanno insegnando tanto, e sono anche una donna sempre in continua rinascita, che ha scoperto che vuole prendersi cura degli altri. Avendo sempre amato il contatto con le persone, quando incontro lo shiatsu è amore a primo “tocco” e divento così una operatrice professionista. Amo molto il mio lavoro.
Quando hai iniziato a fare Yoga della Risata?
Massimo: Ho conosciuto lo Yoga della Risata per curiosità.
Due anni fa, avevo notato dei cambiamenti in un’amica (Cristina, appunto, ndr) che stava passando un momento difficile della sua vita, ed aveva introdotto la pratica dello Yoga della Risata.
Così, con la curiosità del ricercatore, qualche dubbio da capricorno ed una lunghissima telefonata con Lara Lucaccioni, ho partecipato ad un Leader Training nell’aprile del 2016.
Cristina: Sono diventa Leader a gennaio 2016. Tutto è iniziato, quando pensavo di avere già la mia strada prefissata, grazie ad un mio amico/collega che mi propone lo Yoga della Risata, ma soprattutto mi propone di provare Lara. Io, con il mio solito spirito scettico, scelgo comunque di mettermi in gioco e, a fine di una sessione prova, sento una felicità inaspettata: io, profondamente timida, chiacchiero e scherzo con sconosciuti, io, che persino durante gli esercizi mi tenevo in un angolo nascosto, mi relazionavo, ridevo, mi sentivo leggera… Decido di pancia che devo fare il Leader Training e, beh, la risata ha davvero travolto la mia vita: io che in apparenza ero solare e sempre di buon umore, non volevo ridere.
Che momento era della tua vita?
Massimo: Avevo appena concluso, rovinosamente, il mio tentativo di affrancarmi dal lavoro per dedicarmi allo shiatsu. Era anche la prima volta che mi dicevo: basta formazione. Poi, come detto prima, la curiosità ha avuto la meglio… sarà mica vera quella cosa del: il caso non esiste? 🙂
Cristina: La risata ha scoperto una maschera dura da accettare: io non mi amavo!
Quando hai compreso che lo Yoga della risata avrebbe avuto un ruolo importante nella tua vita?
Massimo: Il “momento” è stato il giorno dopo il leader training. Un lunedì. Arrivato al lavoro, involontariamente, avevo ancora sul volto la luce della gioia che si era sprigionata durante il week end. Mentre raccontavo ad un collega questa cosa, così “strana”, del ridere incondizionatamente, attorno a me è scoppiato un inferno di cattiveria, malvagità, un “insulto senza quartiere”.
La comprensione di quel “momento” e che lo Yoga della Risata avrebbe avuto un ruolo importante è avvenuta dopo il teacher training, 4 mesi dopo.
Cristina: Ho compreso che avrebbe avuto un ruolo importante per me già durante il Leader Training, ma non era neanche la metà di tutto quello che è arrivato poi, quando mi sono lasciata andare ed ho iniziato a ridere di cuore. Il mio stupore più grande e stato scoprire di non aver mai riso così, neanche da bambina: la Risata non ha filtri, semplice diretta ed innocente, scende nella pancia (ed io di pancia me ne intendo ) e porta un uragano di verità! È stata dura non ricadere nella routine che avevo imparato negli anni, ma la risata ha fatto anche questo, ha tirato fuori una forza diversa, una forza amorevole, fatta di resilienza, ma di quella sincera, quella che ti permette di vedere oltre i confini che, ogni tanto, continuo ad mettere.
Come ti sei avvicinato all’applicazione dello Yoga della Risata di cui parlerai al Congresso?
Massimo: La risata, come lo shiatsu, smuove tanta energia. Ho notato che i trattamenti più “fluidi” avvengono con persone che praticano discipline per così dire: energetiche. Come lo Yoga, il Thai Qi, l’Aikido e tantissime altre. Lo stesso accade con chi pratica la risata incondizionata.
Cristina: Lavorando come operatrice shiatsu, durante i trattamenti mi sono accorta di inserire in maniera spontanea la risata, quando questo era possibile, magari anche in un momento di dolore, ma la cosa sorprendente è stata che i tempi di risoluzione delle problematiche dei miei riceventi si accorciava in modo significativo: soprattutto con le persone con cui ho inserito il coaching One on One c’è stata una inversione di rotta molto evidente e netta.
Ci vuoi dare qualche anticipazione di ciò di cui parlerai al Congresso?
Massimo: Proverò, insieme a Cristina, a dare alcuni suggerimenti tratti dall’analisi Shiatsu per meglio accompagnare i partecipanti durante le sessioni al club e, perché no, durante workshop o leader training. Ed alla fine un piccolo esercizio pratico di “ascolto”.
Cristina: Mi piace l’idea di dare piccoli strumenti facili dello shiatsu, per comprendere, ascoltare ed accogliere al meglio chi partecipa alle sessioni di Yoga della Risata, per migliorare l’empatia e rendere la partecipazione in qualche modo più mirata.
Ti va di raccontarci quali sono i più grandi benefici – tuoi e degli altri – che hai osservato grazie al tuo lavoro con lo Yoga della Risata?
Massimo: Sicuramente la resilienza. Vivendo in un ambiente pieno di conflitti, è difficile non arrabbiarsi, ma grazie alla risata incondizionata, questa emozione non perdura più del necessario. Inoltre la capacità di prendere gli accadimenti con più leggerezza. Direi che si è spezzato quel leit motiv di catastrofismo di cui siamo circondati. Negli altri ho riscontrato soprattutto quest’ultimo aspetto, nella misura in cui riescono, compreso me, a praticare quotidianamente.
Cristina: La cosa sorprendente che ho riscontrato è che i tempi di risoluzione delle problematiche dei miei riceventi si accorciava in modo significativo, soprattutto con le persone con cui ho inserito il coaching One-on-One, ad esempio con clienti con problemi psicosomatici cronici, c’è stata una inversione di rotta molto evidente e netta. Così come le mie conoscenze di analisi Shiatsu, mi sono state estremamente utili per avvicinarmi ed accompagnare, in modo più rapido ed efficace, le persone che venivano al club o che partecipavano ad i miei progetti e corsi.
Amo lo Yoga della Risata proprio per il cambiamento che crea, non solo allo spirito ed alla mente, ma anche al corpo. Per esempio, un altro regalo che ho ricevuto è stato il non ammalarmi più: io che prendevo antibiotici per 10 giorni al mese, non ne ho più avuto bisogno. Un mio cliente ha ridotto drasticamente psicofarmaci, ansiolitici ed antidepressivi; una clubista molto debole a livello di forza fisica, sentiva l’energia della sessione per i tre giorni successivi, la mia Sensei Shiatsu ha evidenziato un lavoro sul diaframma molto importante senza alcuno sforzo, una ricevente che non sopportava il dolore di alcune pressioni, ne è uscita felice e rigenerata… sono davvero tante e forti le testimonianze, talvolta anche molto intime, ma la compartecipazione, il mutuo sostegno, i rapporti solidi e duraturi che si creano all’interno di una sessione, permettono anche di parlare liberamente e lasciar andare.
Perché fai quello che fai?
Massimo: Credo che sia per il “momento” descritto poco fa. Siamo così impegnati, da aver perso la semplicità e la gioia del sorriso. Ci siamo abituati a vivere in livelli bassi di energia, fatti di cattiverie e brutture. Come operatore shiatsu sono legato al contatto per operare un cambiamento energetico, come teacher di Yoga della Risata mi basta “semplicemente” ridere.
La luce della risata spaventa chi è in un momento buio della propria vita, ma attira, dona speranza e forza a chi vuole cambiare.
Cristina: Mi piace l’idea di dare piccoli strumenti facili dello Shiatsu, per comprendere, ascoltare ed accogliere al meglio chi partecipa alle sessioni di Yoga della Risata, per migliorare l’empatia e rendere la partecipazione in qualche modo più mirata.
Qual è il tuo sogno?
Massimo: Per il momento non ce l’ho ancora, così aiuto Cristina a realizzare il suo. Anche questo è mettersi a Servizio.
Cristina: Un sogno che sto realizzando insieme al mio collega Massimo, è proprio quello di portare la risata nel mondo shiatsu, di far ridere la mia regione: sogno Abruzzesi forti, coraggiosi, caparbi, ma felici e ridenti.
Per incontrare Massimo Ambrosio e Cristina Capodicasa e partecipare al Congresso di Yoga della Risata (28-30 settembre) e/o allo Spiritual retreat (26-28 settembre) condotto dal Dottor Kataria, tutte le info qui: https://congressoyogadellarisata.it/
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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