Cari amici ridenti,
da quando sono diventata Leader di Yoga della Risata, nel 2011, e poi soprattutto da Teacher, ho tenuto tante, tantissime sessioni di Yoga della Risata, in tutte le possibili applicazioni, e mi sono accorta tramite l’esperienza di cosa funziona e cosa no per far sì che la sessione sia di successo e per trasformare la risata spintanea ed autoindotta in spontanea e contagiosa.
Quando si inizia una sessione di Yoga della Risata, i primi esercizi sono quelli fondamentali per far salire l’energia e creare un gruppo affiatato.
Il Clapping in movimento, meglio ancora se a suono di musica, già alza l’energia, ed è in grado di farlo anche a prescindere dal gruppo, anche se stiamo da soli a casa e ci mettiamo a ballare al ritmo della nostra canzone preferita e a battere le mani a tempo (e ti consiglio di farlo ogni volta che ti senti giù e vuoi interrompere lo schema della tua tristezza).
Questo accade grazie al principio del MOTION CREATES EMOTION: il movimento, infatti, produce l’emozione corrispondente e, quindi, se io mi comporto da persona felice ed entusiasta, i segnali da parte della mente sono quelli di emozioni legate alla gioia.
Ma nel Club ci sono anche momenti in cui la risata si autoinduce: si respira profondamente, si ossigena il nostro corpo e lo si prepara a tutte le risate che verranno nella parte più importante della sessione – la meditazione della risata – e si fanno i primi esercizi di risate, che a volte possono sembrare “forzati”, se non si usano degli accorgimenti molto, molto importanti.
Ecco i principali:
Contatto visivo
Lo ripeto e lo straripeto ogni volta. Guardarsi negli occhi e stabilire un contatto e una relazione con l’altro è fondamentale per ridere in maniera spontanea. Alla base di questo c’è la teoria dei neuroni specchio (il dottor Madan Kataria al recente Congresso italiano evidenziava come i neuroni specchio sono stati scoperti dal Dottor Rizzolatti proprio nel 1995, anno di nascita dello Yoga della Risata), per la quale, se io vedo fare un’azione, in questo caso ridere, i neuroni specchio attiveranno le aree del mio cervello legate a quella stessa azione, moltiplicandone l’effetto.
Piccolo esercizio utile
Scegli una persona, guardala negli occhi e inizia a sorridere e poi a ridere. L’altro si troverà a ridere allo stesso modo, senza sapere neppure perché. La risata è di per sé contagiosa e la situazione è assurda. Il contatto visivo è, quindi, sufficiente a dare il via alle risate e al fenomeno contagioso alla base dello Yoga della Risata.
Chi è troppo timido, difficilmente all’inizio riesce a guardare gli altri negli occhi: lavorare sul contatto visivo riesce a produrre anche un aumento dell’autostima, con splendide ripercussioni nella vita quotidiana.
La qualità della nostra risata durante la sessione dipende da quanto contatto visivo siamo riusciti a far instaurare tra i componenti del gruppo.
Teoria dell’assurdità
Chi conosce davvero lo spirito interiore della risata, sa benissimo che possiamo scegliere di ridere quando e quanto vogliamo e che tutto dipende da una nostra scelta.
Ma chi arriva per la prima volta ad una sessione, molto spesso in Occidente, dove abbiamo sempre bisogno di spiegazioni logiche e da emisfero sinistro, può essere aiutato dalla cosiddetta teoria dell’Assurdità. E’ l’idea stessa di un Club della Risata a far ridere. Chi fa parte del Club, ride perché sa dei magnifici benefici per la propria salute, perché li ha sperimentati sulla propria pelle, mentre chi inizia a ridere in un Club all’inizio ride per l’assurdità della situazione.
Moltissime sono le testimonianze di chi è diventato membro fisso del Club e magari anche Leader e in un primo momento ha pensato che quello che stava facendo fosse ridicolo o assurdo.
Consiglio sempre a chi frequenta per la prima volta il Club di sospendere il giudizio e viversi a pieno l’esperienza, anche se può sembrarci ridicola e sfruttando proprio questo spunto. Non essere totali in quello che si sta facendo, pregiudica il risultato finale, e visti i numerosissimi benefici che se ne traggono, sarebbe davvero una grosso peccato. Il mio suggerimento è di impegnarsi ad eseguire le indicazioni di chi conduce e poi verificare come si sta a fine sessione, il livello di stress rispetto all’inizio, quale la qualità del sonno e quale l‘energia del mattino successivo, come scorre la giornata, etc.
Con l’abitudine, poi, e con l’allenamento diventiamo in grado di ridere facilmente per qualunque cosa. E’ una sorta di Rivoluzione Copernicana del tutto comune in chi frequenta i Club.
Se, poi, al Club hai un contatto visivo con qualcuno che sta ridendo per nessun motivo e in modo buffo, questo diventa subito una straordinaria ragione per ridere, proprio grazie alla teoria dell’assurdità.
Esercizio per casa
Se vuoi ridere da solo guardandoti allo specchio, tenta di imitare la risata di qualcuno che conosci, magari la mia 😀 , o anche di qualche personaggio dei cartoni animati.
Parti con bel HA HA HA HA e continua così per un po’. Se inizierai a sentirti un po’ buffo, dal tuo profondo emergerà una meravigliosa risata genuina e spontanea, che potrai prolungare a tuo piacimento.
Fammi sapere nei commenti come procedono i tuoi esercizi! 😀
Lara Lucaccioni, Ambasciatrice della Risata e Teacher di Yoga della Risata
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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