Cari amici ridenti,
eccoci al secondo appuntamento coi miei consigli per una sessione di Yoga della Risata di successo.
Nel mio primo articolo sull’argomento abbiamo parlato di contatto visivo e di teoria dell’assurdità e mi vorrei soffermare ancora un po’ su quest’ultimo argomento.
Assurdità
Il dottor Kataria racconta spesso che agli inizi, quando decise di abbandonare la comicità delle barzellette per ridere senza motivo, si aiutò molto proponendo di sperimentare gesti infantili come arrotolare la lingua, gonfiare le guance di aria e batterci con le mani, parlare in Gibberish o danzare in modo divertente, con l’obiettivo principale di abbassare le inibizioni, e, quando ci capita di stare in sua presenza dal vivo, questo ancora si verifica.
Immaginare il fondatore del movimento mondiale dello Yoga della Risata, l’uomo che può essere candidato a ricevere il Nobel per la Pace nel 2015, con un buffo cappello in testa (quello della foto, regalatogli da un gruppo di entusiaste giapponesi, che ha un movimento automatico che lo fa muovere a destra e a sinistra velocemente) o in posizioni simpatiche, può sembrarci assurdo, ma questo fa un po’ parte di questa teoria dell’assurdità, che è capace di aprirci la percezione.
“Fare i mattacchioni è il primo passo verso la libertà e la creatività.” Doctor Madan Kataria.
Da bimbi giochiamo instancabilmente con l’assurdo, con le facce buffe, con la ripetizione instancabile di situazioni e di azioni (chi ha figli sa benissimo quanto adorino uno schema che si ripete sempre uguale, fosse anche la stessa favola ogni sera), sperimentando e ancora sperimentando, lasciando viaggiare fantasia e creatività.
Il Club diventa, quindi, anche il banco di prova in cui far vivere ed esplorare la nostra capacità creativa e il nostro tornare bambini, il nostro essere un po’ mattacchioni, dando una battuta di arresto anche al nostro ego.
Giocosità
Uno dei quattro principi della gioia – ridere, danzare, cantare e giocare – è per l’appunto Giocare, liberare il nostro bambino interiore, quello che si diverte e che prova grande piacere a giocare, sopratutto in gruppo. I bambini ridono mentre giocano, lo fanno naturalmente e lo fanno per puro divertimento.
E da adulti, invece, si diventa seri e, se si gioca, lo si fa d’azzardo e di rado ci associamo le risate.
“Non smettiamo di giocare perché siamo vecchi, ma diventiamo vecchi perché smettiamo di giocare.”
Nel Club della Risata alcune risate sono legate alla giocosità, da quella dei nastri colorati a quelle legate ai versi degli animali, dalla risata dell’auto che non parte alla risata delle montagne russe. Mi diverte sempre un sacco il viso di chi partecipa per la prima volta al Club e vede la mia risata della Gallina, uno dei miei pezzi forti. Vederla fare da me e “pensare” di farla sono una cosa, passare subito all’azione e farla sono tutt’altro e vi assicuro che, facendola, si ritorna proprio bambini (qui sotto un video della Risata dei Pinguini)!
“Ogni bambino nasce con un grande potenziale creativo per la risata, il divertimento, il gioco, la felicità, l’amore. Qualunque limitazione su ciascuno di questi aspetti ha un effetto negativo sulla crescita e sullo sviluppo. Chiunque riesca a crescere, conservando in sé il bambino interiore, troverà salute, armonia e felicità. Perciò, invece che crescere estromettendo il bambino, dovremmo crescere insieme col bambino.” Robert Holden, Ridere – La migliore medicina
Il suggerimento, quindi, è diventare simili ai bambini, comportandosi giocosamente e superando, così, molte inibizioni. Le attività tipiche dell’infanzia si possono fare o con un figlio/nipote o in un gruppo di adulti al club della Risata.
Parlare Gibberish
Parlare Gibberish merita un articolo a parte, che è già in cantiere, perché è uno strumento davvero importante per sciogliere le inibizioni e tornare un po’ bambini.
Il dottor Kataria lo consiglia a inizio sessione, ma a mio avviso, per esperienza, troppo all’inizio può bloccare chi è nuovo. Ormai non c’è sessione in cui non lo presento, ma lo inserisco sempre più o meno a metà.
Ma cos’è il Gibberish?
Gibberish è il linguaggio inventato con cui comunicano i bambini prima di avere proprietà di parole. E’ un linguaggio che comunica attraverso suoni simili a parole, utilizzando soprattutto paraverbale – tono della voce e volume – e non verbale – linguaggio del corpo, gesti, prossemica.
Tra l’altro tutti sappiamo che in una comunicazione normale le parole trasmettono il 7 % del significato e che spesso la maggior parte della comunicazione è affidata a linguaggio paraverbale (38 %) e non verbale (55%)
Uno degli esercizi di Gibberish più semplici è quello caotico, dove tutti parlano velocemente e muovendosi in giro per la stanza. Qui il piacere ludico è riservato alla semplice espressione fisica e gestuale e al tono e volume scelti, di solito molto alti, mentre le interazioni tra i componenti del gruppo sono abbastanza limitate, permettendo la libera espressione dei singoli e limitando la paura del giudizio degli altri.
Quello che accade è fortemente catartico, perché in questo caos si è liberi di esprimere anche delle emozioni, magari anche la rabbia.
Dopo che si è presa pratica con questo esercizio, il secondo è davvero bellissimo.
Si sta in cerchio e c’è una sorta di comunicazione, che passa di persona in persona, nella quale l’ultima parola inventata di chi inizia è, poi, la prima di chi viene per secondo, e così via. Quello che accade sono moltissime meravigliose scene di comunicazione buffa, ma comunque piena di significato.
E le risate, spontanee e genuine, sono assicurate.
Al nostro Club di Macerata stiamo sperimentando tantissima Gibberish e presto potrete leggere un articolo dedicato! 😀
Coinvolgere i partecipanti
Una sessione di sicuro successo è quella che viene portata avanti da più Leader e con la partecipazione attiva dei membri più assidui. Far spiegare una risata anche a chi ancora non è Leader, ma frequenta normalmente il club, è un bellissimo modo per coinvolgere e creare un ambiente aperto e divertente, accogliente e che rende tutti partecipi.
Ed ora vi saluto e vi invito a ridere insieme a me in qualche sessione sparsa per l’Italia 😀
Ps: vuoi organizzare un mio workshop nella tua città? Chiamami al 334 3256687 o scrivi a lara@laralucaccioni.com 😀
Lara Lucaccioni, Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice della Risata
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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