Durante il processo di concettualizzazione ed evoluzione dello Yoga della risata nel 1995, il Dottor Kataria ha fatto diverse ricerche su come le emozioni autoindotte possono produrre veri cambiamenti fisiologici e psicologici.
Uno di questi studi è stato quello di Paul Ekman, pubblicato nel 1990, che ha confermato molto bene la teoria periferica (o teoria del feedback facciale) del professor William James, teorizzata circa 100 anni prima, che lo portò a dire: “Non rido perché sono felice, sono felice perché rido” oppure “Non piango perché sono triste, sono triste perché piango”.
Ecco il riassunto del documento di ricerca originale di Ekman, che è alla base dell’intuizione e della nascita dello Yoga della Risata.
Robert Levenson, dell’Università di Berkeley, Paul Ekman e Wallace Friesen, dell’Università di San Francisco, hanno condotto quattro esperimenti per dimostrare che l’azione facciale produce emozioni simili associate nel cervello.
Ad esempio, se esprimi in modo indotto emozioni come paura, disgusto, rabbia, tristezza, felicità e sorpresa (le sei emozioni primarie individuate da Ekman), ci sarà una produzione distinta di emozioni negative e positive corrispondenti a quella determinata azione, che possono svolgere un ruolo importante nella tua vita socio-emotiva.
Normalmente si pensa che le persone non possano scegliere quale emozione avere o per quanto tempo. Questi esperimenti hanno in qualche modo modificato questa convinzione: se uno può determinare quale azione facciale produce l’esperienza soggettiva di una tale emozione, si può fornire un mezzo più attivo per modificare la nostra vita emotiva e scegliere cosa provare.
Molto spesso le persone fanno espressioni sui loro volti, mentre guardano l’espressione degli altri, il che li porta a provare un’emozione simile [nel 1990 i neuroni specchio non erano stati ancora scoperti, altrimenti sarebbero stati un tassello in più a questa teoria, che innesca anche gli studi sull’empatia].
L‘espressione facciale non può essere solo un segnale sociale, ma può fornire i mezzi per stabilire un sentire reciproco, giocando così un ruolo nel produrre emozioni di empatia, attaccamento e legame. Quando sorridiamo o ridiamo ad un’altra persona, questo è il nostro modo di entrare in relazione e di connetterci all’altro.
In un esperimento con degli attori, i ricercatori hanno concluso che le forti sensazioni fisiche vissute dai partecipanti hanno generato la contrazione di muscoli facciali, producendo azioni correlate a determinate emozioni. E’ stato persino chiesto loro di rivivere un’esperienza emotiva passata per ciascuna delle emozioni che hanno configurato a livello facciale. I risultati hanno mostrato che sia l’azione, che le emozioni relative, hanno prodotto cambiamenti al sistema nervoso autonomo, che hanno permesso di fare distinzioni tra le varie emozioni. Le differenze tra emozioni positive e negative erano chiaramente visibili anche nelle reazioni corporee.
Usando studenti universitari e non attori, i ricercatori hanno anche studiato il controllo volontario dei muscoli facciali, per vedere se produceva un’emozione simile e una corrispondente reazione fisica, come aumento/diminuzione della frequenza cardiaca, conduttanza della pelle, temperatura delle dita e attività muscolare.
Hanno trovato differenze distinte tra le reazioni alle emozioni negative e quelle alle emozioni positive. C’erano differenze a livello di sistema nervoso tra le varie emozioni, quando i soggetti producevano una configurazione facciale che somigliava più strettamente all’espressione emotiva associata.
Tutti i risultati di questo studio concludono che il lavoro dell’azione facciale produce livelli significativi di emozioni associate e che esiste un’affidabile differenza nel sistema nervoso autonomo tra le varie emozioni primarie – rabbia, disgusto, tristezza, felicità, paura e sorpresa. I cambiamenti nella frequenza cardiaca, nella temperatura delle dita e nella conduttanza della pelle a causa di emozioni positive e negative sono gli stessi sia per gli uomini che per le donne, sia per attori addestrati, scienziati e soggetti non allenati.
Qui la fonte originaria del dottor Kataria: https://lyi-ixm1nly6i.stackpathdns.com/pro_newsletter/img/Facial-Expression.pdf
https://laughteryoga.org/research-paper-voluntary-facial-expression-produces-corresponding-emotions-brain/
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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