Cari amici ridenti,
oggi vi voglio parlare di uno dei sogni più grandi del dottor Madan Kataria: la stanza della risata in ogni azienda.
In uno dei miei progetti con lo Yoga della Risata in azienda, dopo un ciclo di 4 sessioni, una a settimana, il progetto è andato avanti per un mese con due appuntamenti settimanali, il martedì e il venerdì, un quarto d’ora prima dell’apertura al pubblico.
Insomma, arrivo in azienda alle 8.45 e me ne esco alle 9, quando l’azienda apre ai clienti.
E per 15 minuti, seduti attorno al tavolo delle riunioni, inneschiamo risate su risate, senza parlare, come se stessimo facendo la meditazione della risata mattutina, con gli esercizi che di solito spiego la domenica mattina al Leader Training.
Il progetto va avanti alla grande, con coinvolgimento di una buona metà dei collaboratori, e i risultati si vedono. Più energia nella giornata, migliore comunicazione con colleghi e clienti, più efficienza, più creatività, migliore gestione dello stress.
E continua anche dopo la fine delle mie 3 settimane in azienda, per scelta delle collaboratrici più entusiaste (e una diventa anche Leader), che iniziano ad inviarmi registrazioni su whatsapp delle loro risate mattutine senza di me.
Il sogno del dottor Kataria è proprio quello di mettere a disposizione uno spazio dove andare a ridere 10-15 minuti al giorno e rilassarsi. Se permettiamo uno spazio a disposizione dei fumatori, quanto senso può avere creare una vera e propria Stanza della Risata, dove potere ridere insieme?
Arrivare a ridere quotidianamente a lavoro permette di beneficiare del valore terapeutico dalla Risata, che è massimo quando siamo costanti e quotidiani, mentre in Occidente i Club si riuniscono solo una volta a settimana.
Il vantaggio aziendale della Felicità
L’idea è americana, dove sono già un passo avanti nel comprendere quanto essere felici, aperti e positivi promuova sostanziali incrementi di benessere e anche di fatturato aziendale.
Basta leggere un libro che amo tantissimo, “Il vantaggio della Felicità” di Shawn Achor, per entrare in questo cambiamento di paradigma.
E anche una leadership diversa, basata sull’ispirare emozioni positive e teorizzata da Goleman nei suoi libri (in particolare mi ha colpito molto la lettura di “Essere Leader”) riesce a fare la differenza.
“Il compito fondamentale dei leader è quello di innescare sentimenti positivi nelle persone che gestiscono”
O anche:
“Essi sanno creare risonanza – una riserva di positività che libera quanto c’è di meglio in ogni individuo”.
Goleman ha chiamato risonanza l’orientamento delle emozioni in senso positivo, quando il leader riesce a far esprimere al meglio le capacità di ciascuno e dissonanza l’orientamento in senso negativo.
Un ambiente di lavoro negativo è tossico, perché il cattivo umore anche di pochi collaboratori e ancora di più del leader, contagia in maniera negativa l’intero gruppo.
Dal libro di Achor, invece:
Il contagio emotivo positivo inizia quando gli individui imitano inconsapevolmente il linguaggio del corpo, il tono della voce e le espressioni facciali di chi li circonda. […] Una volta riprodotti i comportamenti fisici legati a determinate emozioni, tali emozioni vengono effettivamente provate anche da coloro che hanno emulato il comportamento.
Sorridere, per esempio, inganna la mente, inducendola a pensare che siete felici.
E il cervello inizia a produrre realmente le sostanze chimiche che rendono felici per davvero.
Gli scienziati chiamano il fenomeno “Ipotesi del Feedback facciale”, che sta alla base del consiglio “Fingi finché non diventa vero.”
Insomma, cambiare la propria espressione facciale o la postura produce un cambiamento emotivo.
E più sono felici le persone che vi circondano, quindi, più diventate felici anche voi.
Più felici siamo sul posto di lavoro, maggiore positività trasmettiamo ai nostri colleghi, ai membri del team e ai clienti, cosa che diffonde emozioni di un intero gruppo di lavoro.
Una sorta di effetto domino, studiato da Sigal Barsade, psicologo di Yale.
L’esperimento assegna un compito al team e chiede ad un membro – senza dirlo al gruppo – di essere estremamente positivo. Quando l’individuo prende parte al meeting, il suo umore diventa contagioso all’istante, influenzando tutti i presenti e contribuendo a migliorare le performance di ogni singolo componente del team, e l’abilità di portare a termine il compito come gruppo.
Nei team dove un elemento dà il via al contagio emotivo positivo c’è maggiore collaborazione e performance migliori.
Un solo membro positivo può influenzare sia l’atteggiamento individuale e le performance di chi lo circonda, sia le dinamiche e i risultati del gruppo.
Inoltre, si lavora di più (e con maggiore profitto) se la felicità contribuisce a stimolare e coltivare i talenti. Rendendo l’ambiente di lavoro un luogo più gradevole, la produttività aumenta. E aumentano perfino le capacità – individuali e collettive – di affrontare nuove sfide. Ne è convinto Alexander Kjerulf, consulente aziendale e cofondatore di WooHoo inc – Happiness at work.
Il Manager della Felicità
Dopo attente analisi Kjerulf, autore di ben quattro bestseller sull’argomento, ha capito che un ambiente di lavoro sano, felice e senza musi lunghi, sia la soluzione ad ogni problema e la chiave per aumentare il profitto e rendere tutti maggiormente produttivi.
Ma in cosa consiste praticamente il lavoro del Manager della felicità?
Eventi, iniziative o progetti che possano produrre effetti benefici sui dipendenti o la creazione di benefit per agevolare la vita del singolo e un attenzione particolare a comprendere le esigenze di tutti.
I suoi compiti?
“Stiamo parlando di una figura che deve naturalmente ispirare la felicità negli altri, deve essere simpatico e divertente e deve anche avere idee e molta, moltissima energia. Oltre alla felicità c’è un altro requisito fondamentale per il CHO: deve realmente preoccuparsi del benessere dei dipendenti”. Alexander Kjerulf al Guardian
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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