Cari amici ridenti,
come si crea un’abitudine alla risata? Cos’è la mitica Sfida dei 40 giorni nello Yoga della Risata?
Oggi lo andiamo a vedere con un bell’approfondimento.
L’abitudine alla risata. Come instaurare nuove abitudini?
Sul creare nuove connessioni neuronali e nuove abitudini è stato scritto moltissimo.
Per il nostro sistema andare col pilota automatico è fondamentale per risparmiare energia e essere fluido.
Le cose che siamo abituati a fare con sistematicità, ci vengono come un automatismo, semplicemente, e a volte neppure ne siamo consapevoli.
Il punto è che spesso alcune nostre abitudini sono nocive, non ci sono di aiuto, anzi.
Quanto è facile scardinare una cattiva abitudine?
E quanto immetterne una potenziante, come ad esempio quella della risata quotidiana?
Il mito dei 21 giorni
Maxwell Maltz, in Psicocibernetica, un libro pionieristico degli anni ‘60 per tutto ciò che riguarda la crescita personale, ci parla di 21 giorni, come tempo necessario per instaurare una nuova abitudine nella nostra vita: Maltz era un chirurgo plastico e ha osservato che 21 giorni erano il tempo medio perché i pazienti si adattassero a un cambiamento fisico sostanziale. E i 21 giorni sono stati così presi come parametro per innestare qualsiasi cambiamento nella nostra vita, qualsiasi nuova abitudine.
Il mito dei 21 giorni è legato a questo libro, ma non è così fisso e può in realtà variare dai 18 ai 66 giorni.
Se l’abitudine è semplice, come bere un bicchiere d’acqua in più, ci vuole anche meno (18 giorni, appunto), mentre se l’abitudine è complessa (un esercizio fisico che ha bisogno di grande impegno e sforzo fisico), ci possiamo impiegare anche 66 giorni.
La sfida dei 40 giorni e il dottor Kataria
Il dottor Kataria ha ideato la Sfida dei 40 giorni, un’esperienza davvero geniale: per i 40 giorni successivi a una formazione a Leader o Teacher di Yoga della Risata i trainer sono “tenuti” a ridere per 10 minuti al giorno. Di seguito, esatto, stai pensando giusto.
Solo così si può innescare la trasformazione, il cambiamento, la rinascita grazie alla risata, e passare dal Know Laughter, cioè dal conoscere tutti i benefici della risata incondizionata e convincersi che fa bene e che vale la pena provare, al Do Laughter, che è proprio la pratica quotidiana, l’impegnarsi tutti i giorni, meglio se nello stesso posto fisico e allo stesso orario, perché questo facilita la nuova abitudine.
Giorno dopo giorno, risata dopo risata, accadono reali meraviglie.
Il passaggio successivo è quello al Be Laughter, diventare la risata, incarnarla, manifestarla ovunque, esserla pienamente e contagiare tutte le persone che incontriamo e che ci circondano.
Siamo luminosi, siamo contagiosi, abbiamo gli occhi che ci brillano, sembriamo innamorati, e lo siamo davvero, e non di una persona in particolare, ma di noi stessi, della vita, che, nonostante ci riservi momenti critici, ci conduce verso magia e meraviglia, se le sappiamo scorgere.
Il nostro Dottor Kataria ci dice che non c’è biglietto da visita migliore per lo Yoga della Risata che la nostra faccia che ride, che è gioiosa, che sprigiona energia.
E chi ci circonda se ne accorge e chiede di più, è curioso di sapere cosa ti stia accadendo di bello. Quando sei nel Be Laughter le relazioni migliorano, hai più amici, le persone sono attratte da te, fluisci meglio e ci sono meno ostacoli nel tuo percorso.
E arrivano più persone a fare Yoga della Risata, più curiosi a voler provare questa pratica di gioia che fa stare così bene.
Quindi la sfida dei 40 giorni, numero simbolico che permette una sorta di rinascita, di contatto con una nostra parte più spirituale, è quella fondamentale per innescare questa nuova abitudine dei 10 minuti di risata. Nella Bibbia si racconta che il diluvio universale durò 40 giorni, come il ritiro di Mosè sul Monte Sinai o il digiuno di Gesù nel deserto. Insomma, dopo i 40 giorni accade la meraviglia!
Ripetendo la risata tutti i giorni con metodo, quel giorno che non ridi, ti manca davvero qualcosa.
Puoi farlo in auto, puoi farlo su Skype (stiamo offrendo sessioni da 20 minuti su Skyperisata alle 7, alle 8 e alle 21), puoi farlo nel tuo spazio speciale di casa (io lo preferisco, perché sento che il campo energetico lì è ancora più favorevole, perché è proprio lì che sto ripetendo la mia azione quotidianamente) e troverai dei benefici alla tua giornata davvero strepitosi.
La giornata fluisce meglio, le avversità ti scivolano meglio addosso e le sai ridimensionare per affrontarle meglio, hai una grinta e una vitalità invidiabili, sprigioni gioia e sei contagioso, l’ambiente di lavoro migliora, sei più comunicativo, più tollerante, ti aumenta l’auto-efficacia, cioè la consapevolezza di poter fare il compito che ti hanno assegnato e quindi ti impegnerai di più.
Il gruppo di pari
Immettere una nuova abitudine non è, comunque, qualcosa di così semplice.
Quando un’abitudine è stata rinforzata da molte ripetizioni, in questo caso l’abitudine alla serietà e la sempre minor dimestichezza con la risata, non è affatto facile scardinarla.
Ma quello che mi sono inventata per favorire la sfida dei 40 giorni è creare gruppi whatsapp per ogni formazione, in maniera da avere un gruppo di pari, che come te ha intenzione di fare la sfida, che condivide conquiste e difficoltà, che si supporta a vicenda e che registra le proprie risate e le condivide.
Una sorta di comunità che insieme affronta i 40 giorni e fa diventare la risata un’abitudine nella propria vita.
Inoltre c’è pure il “risominuto” col proprio Laughter Buddy: ogni giorno ad un orario concordato si prende il telefono, si chiama il proprio Buddy e si ride per un minuto intero, senza parole.
Preparo pure un foglio con 40 faccine, 10 per riga, senza connotazione sulla bocca, da completare con uno smile, se quel giorno abbiamo riso.
I giorni più difficili sono di certo i primi dieci, quando stiamo innestando la nuova abitudine nella nostra routine quotidiana. Dobbiamo ricavare i 10 minuti, innanzi tutto, e se già andavamo di fretta, probabilmente dovremo svegliarci un po’ prima.
E dopo i primi giorni in cui la novità ci può anche appassionare, poi arriva una certa difficoltà e il corpo si ribella. Questo fastidio è però solo momentaneo e non durerà, è bene saperlo. Chi molla è chi pensa che quel fastidio duri per sempre. E invece poi scatta la bellezza. Se hai compreso quanto fa bene ridere, ti consiglio di continuare, perché ne vale davvero la pena.
Piano piano con i giorni successivi le difficoltà diminuiscono e i benefici che acquisiamo sono davvero tanti. Alla fine, superati i fatidici 21 giorni inizia la discesa. Ridere diventa un’abitudine semplice, sempre più gradevole ed energizzante, ci sentiamo più vitali e l’abitudine si sta consolidando. Il giorno che ti dimentichi di ridere, lo senti bene. E’ come se quel giorno avessi una marcia in meno, se facessi più fatica a fare le cose.
E, contemporaneamente, ti senti fiero di aver introdotto una pratica così bella nella tua vita. Questa nuova abitudine diventa parte della tua identità.
Sei un ridente, sei una persona che sceglie di ridere, consapevolmente.
E ti invito a non mollare dopo i 21 giorni, né a prendere una pausa perché poi è difficile ricominciare, ancora più difficile.
E se non hai tempo? Svegliarsi prima la mattina
Il mio spassionato consiglio è di svegliarti prima. Molto o poco prima dipende dagli obiettivi che vuoi raggiungere. Le prime ore del mattino sono davvero importanti e di altissima qualità e riusciamo a fare moltissime cose, che altrimenti non faremmo, travolti dal quotidiano e da scadenze e urgenze.
E invece alle 5 c’è silenzio e il consiglio è di mantenere questo tempo lontano da cellulari e dispositivi vari, perché immettono pensieri veloci in circolo ed invece questo tempo ha la qualità della calma.
Quando il dottor Kataria è venuto in Italia ad ottobre 2016 per l’Advanced Course, ci ha parlato moltissimo di mettere la nostra sveglia alle 5 di mattina. E di recente a suffragare la potenza dello svegliarsi alle 5 di mattina vengono a supporto sia Robin Sharma, con la sua ora di potere, sia Hal Elrod col suo The Miracle Morning, che vi invito entrambi ad approfondire.
Kataria consiglia di dedicare tempo alla meditazione silenziosa, oltre che alle risate, e di alternare risate gentili a silenzio, in blocchi di 2 minuti. Le risate gentili, quasi tra sé e sé, si susseguono per 2 minuti per poi essere seguite dal silenzio.
Il silenzio rafforza la risata, la risata rafforza il silenzio.
Il silenzio dopo la risata è privo di pensieri, intenso, e la risata dopo il silenzio ancora più matura, più consapevole, più profonda, anche se gentile.
Scrivi un diario, anche, magari censendo le tue emozioni positive, punta l’obiettivo sulla gioia, sulle cose belle che puoi fare in giornata. Il potere delle ore del mattino è straordinario e non approfittarne è davvero un peccato.
Puoi fare i 10 minuti anche nella pratica di risate e silenzio alternati, così da andare anche in profondità con il silenzio, che ci connette al meglio con la nostra parte spirituale e ci fa arrivare meraviglie e informazioni utili.
E’ anche questione di connessioni neuronali.
Se è un po’ che non ridi e hai la risata bloccata, probabilmente il percorso neuronale della risata è molto debole e poco immediato: invece che essere un’autostrada nel nostro cervello, probabilmente è un viottolo di campagna.
Una volta che inizi a praticare la risata e immetterla come abitudine quotidiana nella tua vita, vivendolo come un allenamento benefico, come un training giornaliero che ti fa stare meglio, di sicuro quel collegamento si rinforza e piano piano da viottolo diventa strada e, una volta che è diventata abitudine consolidata, un’autostrada.
Questo implica che, quando magari c’è qualcosa che non va, proprio perché sono abituata a prendere questa autostrada della risata, sarà facilissimo per me sceglierla, e ridimensionare quello che non va e magari anche trovare strategie di gestione e superamento del problema.
Provare per credere.
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Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
Questo articolo è importante in questo momento di caos e trascuratezza interiore perché porta la meditazione alla ribalta della risata e risponde a una ptomessa che tutti in silenzio abbiamo fatto al dr Kataria in ottobre 2015 … grazie Lara!
Ciao Lara! Sono al decimo giorno! che gioia mi hai proprio ispirata
Ciaociao Eliana
Grazie Marina ed Eliana. La pratica quotidiana riesce a fare miracoli. GRAZIE!!