Cari amici ridenti,
siamo al secondo appuntamento con la rubrica curata da Francesca Cipriani, insegnante di sostegno della Scuola Primaria e Teacher di Yoga della Risata, che si occuperà di Yoga della Risata e Bambini.
Francesca sta facendo un grandioso lavoro, di grande cuore, nel mondo dei bambini e dei loro educatori.
Nel primo appuntamento Francesca ha approfondito la questione dello spazio adatto a fare Yoga della Risata coi bambini, mentre oggi ci parlerà di ritmo.
Questione di ritmo
I nostri bambini vivono costantemente sotto stress e ,anche se a noi puo’ non sembrare, devono non solo affrontare i loro problemi (piccoli problemi per piccoli bambini), ma devono anche portare sulle spalle i problemi che inevitabilmente il contesto sia famigliare, che scolastico riflettono su di loro.
E’ dunque importante durante i nostri incontri di risata far riscoprire ai bambini l’amore per la calma e per la lentezza nelle piccole cose.
Bene, certo non possiamo pensare che tutta la sessione si vesta di lentezza, perché altrimenti si perderebbe lo spirito ludico che deve caratterizzare la nostra relazione con loro.
A mio parere è importante seguire un ritmo, che assicuri cambi durante la sessione: lento–lento-veloce-lento-veloce-lento-lento
E’ importante tenere sempre il controllo educativo nella relazione, e dobbiamo essere noi a gestire il loro divertimento e non il contrario.
Detta cosi’ sembra che vi stia dicendo di dimenticare la sfera emotiva durante la sessione; beh, in parte, per quanto sia duro da dire, durante la sessione non c’è tempo per capire ogni bambino.
Dobbiamo pensare al globale, ma osservare il singolo, e la sfera emotiva di quest’ultimo deve necessariamente essere destinata ad un altro momento.
Mettiamo il caso che in un gruppo di 20 bambini un bambino si rifiuta di partecipare: cosa faccio?
Mi fermo a parlare con lui, mentre altri 19 perdono il controllo?
Lo ignoro completamente, facendolo sentire escluso?
Beh, la soluzione sta nel mezzo, e si traduce nell”“autorevolezza” del nostro ruolo.
Conoscere i comportamenti dei bambini, perché si innescano e come fronteggiarli nell’immediato (senza avere competenza psicologiche) e’ centrale per noi educatori e dedichero’ uno spazio a questo argomento.
Provero’ a spiegarvi cosa intendo per questo ritmo che vi ho proposto: lento –lento-veloce-lento-veloce-lento-lento.
Le mie informazioni sono frutto della mia esperienza personale: non consideratele dunque universali, ma solo una condivisione di anni di studio e relazione con i bambini. Tragga buono spunto chi sente di farlo.
Il ritmo in una sessione – “lento –lento-veloce-lento-veloce-lento-lento”
Ora andiamo nello specifico, esaminando le varie parti di questa scaletta.
- Lento : “ingresso”.
L’ingresso nel luogo destinato alla sessione, deve essere curato con calma. Io preferisco far entrare i bambini uno per volta, fargli togliere le scarpe e fargliele mettere in ordine, guidarli a sedersi. Io guido ognuno al proprio posto, cosi’ da creare un cerchio (come desidero che sia) e cosi’ da dare importanza ad ognuno. E’ importante in questa fase, che tutto avvenga nel massimo ordine e, se qualcuno dovesse non rispettare le regole, dovrà rifare il percorso. In questo modo i bambini imparano le regole e siate certi non sbagliano piuù. E’ importante, mostrare la nostra autorevolezza, che e’ molto lontana dall’autorita’, ma e’ la giusta mediazione tra la voglia di divertirsi e il rispetto delle regole.
Lento: “conoscenza”
Credo sia importante creare un rito, un momento di inizio; io per esempio amo far dire i loro nomi e iniziare con un gesto che ci contraddistingue oppure un rituale come la classica “catena dell’amicizia”, che va costruita armoniosamente e senza blocchi ma soprattutto nel rispetto dei tempi di tutti.
Per i bambini questo momento, indica il passaggio d’ingresso nel posto magico dello yoga.
- Veloce.
Iniziamo con muovere il corpo; a questo punto c’è la parte relativa al clapping che i bambini solitamente seguono senza problemi, perche’ fatta di ritmi e di variazioni. Per studiare il gruppo, potremo partire con il clapping da seduti, con le gambe incrociate. In questo modo, bloccando le gambe (poste in posizione incrociata), stimolo il contatto oculare, permetto l’osservazione del gruppo e guido i bambini lentamente nel percorso.
Dopo averli abituati, posso permettermi di portare i bambini in piedi e procedere come facciamo con gli adulti, poi facciamoci guidare da molta fantasia e creativita’.
I bambini
sono dei campioni in questo.
- Lento
Ripristiniamo la quiete, intervenendo attraverso dei comandi che sappiamo che certamente funzioneranno. Io utilizzo le asana dello yoga piu’ classiche come: la formica, la farfalla e dico loro : “allo stop diventiamo tutti formiche”, o per chi non ha competenze in tal senso basterà dir loro: “ quando dico stop rimaniamo immobili!” ; “vediamo :chi è il piu’ forte avra’ il potere dell’immobilita’!”
- Veloce
Iniziamo con le risate; anche qui è importante guidare i bambini per step con calma e lentezza.
Se presentiamo una risata, facciamo in modo che loro la costruiscano insieme a noi all’inzio, lasciandoli liberi solo quando sentiamo di poterci fidare.
Se decido di presentar loro la classica risata dell’elefante, io preferisco non dargli la guida totale: “facciamo l’elefante” ma impariamo a costruirla insieme e dunque:
Diventiamo elefanti:
“Prendo il braccio sinistro e lo metto sulla spalla destra,
Il braccio diventa la proboscide
Vado alla fonte ad attingere l’acqua
Carichiamo insieme la risata
Al via si ride
1-2-3…
Ridiamo”
In questo modo, oltre a tenere il controllo educativo permetto la sana stimolazione della sequenzialita’ logico-temporale.
- Lento
Ancora silenzio. E’ importante per i bambini percepire il silenzio dopo la risata, perché è solo lì che avviene la consapevolezza. Per ritornare al silenzio posso scegliere come ho detto prima di utilizzare alcuni escamotage che possono essere: le asana dello yoga o modi vari per richiamare il silenzio (allo stop rimaniamo immobili, vediamo che si chiude come una pietra, ecc.).
Continueremo con questo sistema anche con le altre risate e anche nei giochi e con la musica cercando di guidar l’energia dei nostri amici e permettendo a questa di uscire.
- Lento
L’ultimo tempo è dedicato al silenzio finale del rilassamento.
E’ centrale insegnare ai bambini l’arte del restare in ascolto. Ed è proprio in questa fase che insegno loro ad “ascoltare” non solo se stessi, ma anche gli altri. Immaginate che meravigliose ripercussioni anche a livello sociale?
Se un bambino impara giocando il silenzio e l’ascolto, gli rimane impresso nelle cellule e lo estenderà nella sua vita quotidiana.
Tutt’al piu’ questo momento con i bambini va curato con molto tatto e rispettando i loro tempi: ricordiamoci che loro sono molto più recettivi degli adulti e tendono ad avere paura del buio e a non riuscire a rimanere fermi.
E’ importante perciò guidarli lentamente, con molta calma.
Di questo ne parleremo in un altro articolo che dedicherò al rilassamento.
E ricordiamoci “siamo portatori di magia“.
Francesca Cipriani, Laughter Yoga Teacher
Sono Teacher di Yoga della Risata e insegnante di sostegno della Scuola Primaria.
Meraviglioso! Grazie Fra!
Francesca i tuoi consigli è metodi sono l’oro colato per me! Studiero questo articolo passo passo finché non diventi parte di me. Grazie la mia Musa!
Ottima spiegazione Francesca!
Grazie