Cari amici ridenti,
inizia oggi una rubrica curata da Francesca Cipriani, insegnante di sostegno della Scuola Primaria e Teacher di Yoga della Risata, che si occuperà di Yoga della Risata e Bambini.
Francesca sta facendo un grandioso lavoro, di grande cuore, nel mondo dei bambini e dei loro educatori.
Lo spazio
“Oggi vi parlo dello spazio da riservare alle sessioni coi bambini.
Consiglio di osservare bene il locale: valutare le condizioni di sicurezza, i colori e la grandezza è di grandissima importanza.
Il posto che sceglieremo sarà “il regno magico dello yoga”, il luogo dove per i nostri bambini si praticherà yoga della risata e solo in quel regno ci si può permettere di lasciarsi ridere completamente e divertirsi.
I bambini spesso li incontriamo nella scuola, posto dove a loro non è sempre concesso di ridere liberamente e “spintaneamente”.
E molti colleghi mi riportano la difficoltà nel gestire la risata in classe, dopo aver permesso ai bambini di ridere; è chiaro che loro si sentono liberi di ridere ovunque, impedendo anche il normale e regolare svolgimento della lezione, ed è proprio per questo che, a mio parere, sia centrale definire il luogo destinato allo yoga.
Nelle scuole speso tendono a metterci a disposizione la palestra: io non l’ho mai usata se non in casi estremi, poiché questa è vissuta e rivissuta dai bambini per far attività motoria ed è il luogo dove spesso entrano correndo e lasciando libero in movimento il loro corpo.
Usare la palestra potrebbe creare disorientamento e perciò è meglio resettare e trovare uno spazio più neutro e dargli l’imprinting che desideriamo.
Destinando ad un luogo una funzione, i bambini imparano anche le regole di quel posto e colgono che in ogni luogo possono o non possono fare una cosa. Imparano che esiste un luogo dove posso lasciarmi ridere ed è li che posso farlo, sapranno anche che, come esiste il posto dedicato alla risata, esiste anche il posto dedicato allo studio (la classe), cosi da evitare difficoltà di gestione.
Nel posto destinato allo yoga della risata, bisogna entrare in un certo molto, comportarsi in un certo modo e viverlo in un certo modo: e’ un posto magico, insomma. Li possiamo fare e “dirci” delle cose super speciali!
Non dimentichiamo che la risata è una forma di yoga, pertanto, anche se ci divertiamo, rispettare i criteri delle lentezza è centrale: diamo ai bambini l’occasione per riscoprirla. Il mondo va troppo veloce!
La risata in classe, due possibilità
Questo non significa che, se un bambino vuole ridere in classe, blocco la sua volontà, certo che no!
Esiste la possibilità di insegnargli a chiedere, ed è cosi che, se lui mi chiede se possiamo farci una risata, io ho due scelte:
1. lo rimando, chiedendogli gentilmente di aspettare e, quando andremo nel posto dello yoga, sara’ proprio lui a guidare le risate (alzandogli la motivazione),
2. gli concedo la risata, sottolineando il rispetto per quel luogo che stiamo vivendo.
I bambini sono saggi e fidatevi, se vi dico che imparano molto velocemente.”
Francesca Cipriani, insegnante di sostegno di Scuola Primaria e Teacher di Yoga della Risata
Sono Teacher di Yoga della Risata e insegnante di sostegno della Scuola Primaria.
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