Cari amici ridenti,
ancora un altro articolo di Jenny Mancini, Leader e Teacher di Yoga della risata, che svolge il proprio lavoro con lo Yoga della risata principalmente con i bambini under 3 anni e con genitori e bambini, per favorire le relazioni all’interno del contesto familiare e per creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle emozioni di apertura al positivo, creativo e solidale.
Perché utilizzare lo Yoga della risata con gli under 3?
Lo Yoga della risata si avvale dei neuroni specchio in quanto, durante le sessioni, è di fondamentale importanza guardarsi negli occhi e questo fa sì che veniamo stimolati ad emulare ciò che fa la persona che ci sta di fronte, proprio grazie ai neuroni specchio.
Vediamo allora cosa sono e come questi possono essere “utilizzati” per favorire lo sviluppo di determinate emozioni quali Gioia, Serenità, Felicità, Amore, Gratitudine.
I neuroni specchio – scoperti da un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma, guidati da Giacomo Rizzolatti, inizialmente nei macachi e successivamente negli esseri umani – sono una classe di neuroni specifici che si attivano sia quando si compie un’azione, sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri.
I neuroni di chi osserva “rispecchiano” il comportamento osservato, come se a compiere l’azione fosse l’osservatore stesso, che sente, percepisce e si attribuisce gli stessi sentimenti e vissuti di chi compie in prima persona l’azione.
Già Piaget sottolineava il ruolo fondamentale dell’imitazione nel processo di sviluppo cognitivo e delle funzioni rappresentative nel bambino. Il piccolo, infatti, impara la maggior parte delle cose attraverso l’osservazione e l’imitazione degli adulti, principalmente i genitori.
Alcuni studi hanno trovato che tra i 12 e i 21 giorni dalla nascita i neonati sono in grado di imitare i movimenti del volto e delle mani di chi li accudisce.
Daniel Stern, grazie alle sue ricerche sulle interazioni precoci tra madre e bambino, ha compreso che la costruzione del mondo intrapsichico deriva essenzialmente da esperienze interpersonali: la costruzione del mondo interno del bambino ha, secondo Stern, una matrice essenzialmente interpersonale.
Stern evidenzia come dal secondo mese di vita il neonato sia in grado di stabilire una sintonia affettiva con la madre, mettendo un atto uno scambio reciproco di espressioni e comportamenti, caratterizzati dalla presenza di stati emotivi: ossia, i neonati imparerebbero per imitazioni comportamenti ed espressioni emotivamente coinvolgenti, e non genericamente qualsiasi atto.
,Processi di imitazione sono particolarmente precoci, ma essi vengono stimolati esclusivamente se all’interno di un legame interpersonale affettivamente significativo.
La scoperta dei neuroni specchio consente di capire come percepiamo e comprendiamo gli altri, invitando a nuove riflessioni in ambito pedagogico.
I risultati della ricerca delle neuroscienze cognitive invitano, infatti, a comprendere come queste conoscenze possano e debbano influenzare anche ciò che pensiamo sia necessario insegnare, in particolare nella prima infanzia, e soprattutto come farlo.
La scoperta dei neuroni specchio invita a una possibile ridefinizione del processo insegnamento-apprendimento, in quanto sottolinea la rilevanza nello sviluppo e acquisizione del sapere dell’esperienza pratica, in particolare di quella motoria, e rimanda ad un concetto di intelligenza profondamente attinente all’interazione e all’apprendimento per imitazione.
Le emozioni sono contagiose
Si è potuto constatare che le emozioni primarie osservate negli altri suscitano anche nell’osservatore la manifestazione “a specchio” delle stesse emozioni.
Insomma quando osserviamo un nostro simile che manifesta dolore, disgusto, piacere, gioia, paura o sorpresa in noi stessi si attiva lo stesso substrato neurale collegato alla percezione diretta della stessa emozione.
Sappiamo che l’apprendimento fondamentalmente avviene per imitazione, dobbiamo necessariamente chiederci quale relazione favorisce il migliore apprendimento e quale tipo di ambiente, contesto e circostanze siano necessarie per educare in maniera intenzionale orientata e orientante.
Si tratta di creare un ambiente favorente che permette a ciascuno individuo di esprimersi pienamente, cosa possibile solo in presenza di una buona mediazione, intesa come capacità del genitore di andare incontro al proprio bambino fino al punto da rendere possibile l’acquisizione di nuove capacità, stimolando nel bambino stesso il desiderio di muoversi verso una nuova competenza cognitiva, emotiva o psico-motoria.
Cosa accade in una sessione di Yoga della Risata con i bambini piccolissimi
Oggi noi sappiamo che ogni apprendimento avviene, tramite i neuroni specchio e lo stesso si può dire delle emozioni e dei comportamenti manifesti: più colui che fa da guida si mostra compassionevole e amorevole, più il bambino si sintonizza su emozioni positive e supportive per se stesso e gli altri, stabilizzando nel tempo una buona immagine di sé e un positivo e costruttivo senso di capacità e di auto-efficacia.
Durante una sessione di Yoga della risata con i bambini si utilizza un tono basso ed espressioni di sorpresa, gioia, divertimento.
L’ambiente è sereno e disteso, si osservano le reazioni dei bambini di fronte a questo atteggiamento, al rumore della risata e… nel vedere la mamma, i propri genitori o gli educatori ridere.
Si fanno risate, giochi, canti, balli e rilassamento…Vi assicuro che è da venire a provare!!!
Per informazioni potete contattarmi al 345.675028 Jenny Mancini via mail a info@jennymancini.it o seguendomi sulla pagina Scarabocchiando a casa di Jenny dove pubblico le date delle sessioni e corsi da me svolti.
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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