Cari amici ridenti,
oggi ho l’opportunità di condividere il racconto di una grande professionista, la psicologa Serena Musio, che ho avuto l’onore di certificare Teacher e che sta facendo un grandissimo lavoro in un Centro di salute Mentale grazie allo Yoga della Risata.
“Quando ho frequentato il primo Leader training di Yoga della Risata avevo già iniziato il tirocinio obbligatorio previsto dalla Scuola di specializzazione in psicoterapia al Centro di salute mentale di Cagliari (ovest), e la mia tutor, Mariangela Marras, Leader anche lei in Yoga della Risata, e il direttore Alessandro Montisci hanno accolto la proposta di avviare un gruppo di Yoga della Risata e così siamo partiti con le sessioni settimanali: forse, a ripensarci ora, un’avventura, anche perché nei corsi di formazione non si parla delle sessioni tipiche con i pazienti psichiatrici e neanche nei manuali c’è alcun riferimento.
Nel frattempo ho continuato a formarmi fino ad arrivare al grande passo, il Teacher training di 5 giorni con Lara Lucaccioni.
Mi sono buttata in quest’esperienza, che ormai dura da un anno e mezzo, procedendo per prove ed errori, vivendo a volte la fatica e lo svuotamento che può derivare dal condurre un gruppo
così disomogeneo, composto da pazienti, professionisti provenienti da diversi ambiti e servizi, esterni curiosi, un gruppo in cui a volte le dinamiche operatore-utente possono viziare il clima leggero e paritario. Un gruppo ricco, aperto, che oggi sempre più vuole affermarsi come un luogo in cui tutti sono considerati semplicemente esseri umani con un obiettivo comune, quello di migliorare la propria vita.
Ai pazienti viene proposta l’attività dagli psichiatri di riferimento. A me non interessano le diagnosi, è importante che la persona abbia una buona compliance con la terapia, che scelga di far parte del gruppo e si senta comodo al suo interno. E dunque alla sessione ci puoi trovare chiunque: i pazienti, gli infermieri, gli psicologi, a volte i medici, arrivano gli educatori e gli amministratori di sostegno, le oss, e qualcuno si porta l’amico.
Cosa mi piace del gruppo? Il coraggio.
Chi resta per me è coraggioso, perché non ha paura del disagio, della malattia, non ha paura di sentirsi spogliato del proprio ruolo, non ha paura di mettere in scena la parte più buffa. Così tra quelle pareti bianche e scrostate adornate di smiles e di fiori in cartoncino, ognuno di noi porta la sua energia, la sua parte più bambina e giocosa e si fa spazio nelle peculiarità che il disagio psichico a volte offre: la difficoltà a tenere il contatto oculare, la difficoltà ad abbandonare una mimica facciale rigida o una postura stereotipata, la paura che l’altro stia ridendo proprio di noi, la difficoltà a gestire i propri impulsi e le proprie emozioni. Ecco, forse tutto questo lo troviamo in maniera più amplificata se lavoriamo con il disagio della psiche.
Allora sto attenta a non proporre esercizi che implicano troppo contatto fisico, sto attenta a raccogliere ogni intervento colorito e creativo per dargli un senso all’interno della sessione, provando ad accogliere senza disconfermare, sto attenta alla fase di rilassamento, affinché possa riequilibrare il livello energetico senza far perdere il contatto con la realtà.
Il cambiamento si verifica, i sorrisi appena accennati diventano risate, forse più lentamente, sicuramente con il bisogno di più incontri, ma è ciò che succede, e la sessione diventa quell’appuntamento aspettato e voluto, e lo confermano i commenti raccolti prima e dopo la sessione, come quello di una partecipante che scrive:
“All’arrivo mi sento un po’ stressata dalle faccende di casa, dopo lo yoga della risata mi sento soddisfatta e grata a voi per questo spazio per la risata!”
Come ho detto all’inizio, durante la formazione e nei manuali non si fa riferimento a questa tipologia di utenza e partiamo dal presupposto che nello scarico di responsabilità tra le diagnosi elencate per cui l’attività è controindicata, ci sono l’epilessia e gli importanti disturbi psichici. Condurre le sessioni con persone con disagio psichico implica grande cautela e tutela e, dal mio punto di vista, una grande e continua formazione in merito alla salute e alla malattia mentale; implica un ambiente protetto, ossia un luogo in cui in qualunque momento ci sia la possibilità di ottenere un supporto da parte di professionisti adeguati, implica un lavoro d’équipe, cioè la presenza all’interno del gruppo di esperti del settore come psicologi, psicoterapeuti o psichiatri, gli infermieri o gli operatori socio sanitari che conoscono l’utenza che in qualunque momento possono dare un supporto, intervenire qualora fosse necessario.
Per questo non posso che essere grata a tutte le persone, anche quelle dietro le quinte, che ogni mercoledì collaborano affinché questo progetto, così alternativo per un centro di salute mentale, possa continuare.”
Serena Musio, Psicologa e Teacher di Yoga della Risata
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
Grazie, è un’esperienza commovente, importantissima.