Testimonianza di due anni di esperienza presso l’ospedale Immanuel Klinik di Rudersdorf (Berlino) con i pazienti del reparto dolori cronici.
Sono Monica Gentile e ho 33 anni: sono danzatrice, coreografa, insegnante di Hatha Yoga e Leader di Yoga della Risata.
Il mio primo incontro con lo Yoga della Risata è stato durante il Festival dello Yoga a Milano. Ero molto scettica e mi sentivo buffa, senza alcun motivo per cui ridere.
Un anno dopo, durante un periodo grigio della mia vita, mi sono guardata allo specchio e ho incominciato a ridere, osservandomi, ed è stato un momento rivelatorio, un dialogo con il mio stato d’animo. Ho letto qualche articolo e libro sui benefici della risata e in un tempo molto breve ho deciso di seguire la formazione per diventare Leader.
Subito ho avuto occasione di condurre sessioni di Yoga della Risata in un ambito professionale e molto formativo: sono stata invitata a offrire lo Yoga della Risata a pazienti che soffrono di dolori cronici in un ospedale privato di Berlino, è stato il medico anestesista a offrirmi questa occasione in modo sperimentale.
DOCUMENTAZIONE DELLA PRATICA:
Una volta a settimana conduco la pratica, ogni due settimane i pazienti cambiano.
Durante una sessione di Yoga della Risata i pazienti possono dedicarsi
all’ascolto di sé, alla condivisione collettiva di una pratica. Come in un rituale, il gruppo diventa una tribù in cui poter scaricare individualmente e collettivamente le tensioni e lo stress legati alla malattia e rilasciare le negatività.
All’inizio della sessione invito i pazienti a sedersi in cerchio sulle sedie, conduco una fase di meditazione introduttiva alle risate.
Durante la meditazione guido i pazienti in una pratica di rilassamento, provano la respirazione guidata attraverso le narici; i pazienti rallentando i pensieri e diventando respiro;possono arrivare a sentirsi comodi e ad agio nel proprio corpo.
Possono focalizzarsi sul momento presente e aderire all’ascolto del respiro. Dopo aver neutralizzato mente e preso consapevolezza del respiro incomincia il risveglio della percezione del corpo, attraverso il tatto con semplici auto massaggi, migliorando la circolazione sanguigna e aumentando la propriocezione.
Durante il riscaldamento invito a lasciare le sedie, se possibile, e ad attivare il corpo con movimenti circolari delle articolazioni, l’allungamento della colonna vertebrale, l’apertura dell’area cinto scapolare per dare spazio al respiro e all’area del cuore. Coinvolgiamo attivamente gli occhi e apriamo lo sguardo verso gli altri.
A seguire attiviamo e riscaldiamo la voce e il respiro in modo più attivo e organico. L’emissione sonora di semplici vocali aiuta a migliorare la capacità respiratoria, coinvolgendo il diaframma, e prepara al sorriso.
Entro nel cuore della pratica dello Yoga della Risata gradualmente e dopo aver preparato i pazienti a percepire il respiro collettivo. Parlo dell’importanza di essere insieme, del supporto reciproco dato anche dal contatto visivo e dal respiro di gruppo. Ridere è un linguaggio non verbale che accomuna e unisce.
Introduco le prime risate come esercizi di coordinazione con il movimento e il respiro. L’importante è dare sempre un’introduzione del cosa facciamo, come e perché.
Spiego che l’espiro ci aiuta a rilasciare tensioni nel corpo e stress mentali alternandolo a brevi apnee, mentre l’inspiro è come un espansione.
I pazienti hanno la massima libertà di praticare seduti se non riescono a stare in piedi o di riposarsi. Ritengo importante essere semplice e chiara nelle proposte e dare informazioni anche anatomico-fisiologiche del funzionamento del corpo oltre che consigli posturali.
Ogni gruppo con cui lavoro è diverso, certe volte l’energia è alta e i pazienti sono motivati, ricettivi e propositivi, altre volte trovo un atteggiamento di chiusura alla pratica, anche solo di un paziente che può trascinare il gruppo alla perdita di concentrazione e motivazione.
Bisogna essere sempre aperti come Leader e ricettivi al massimo per poter sentire l’energia del gruppo e di ogni singolo individuo in modo da poter agevolare o supportare il gruppo in base a quello che serve in ogni momento. Propongo esercizi di risate come fossero giochi coinvolgenti con il battito delle mani da soli e a coppie, risvegliando il senso del ritmo e la coordinazione, questo porta tutti i pazienti a risate spontanee; può essere la chiave per invogliarli a una partecipazione attiva.
Concludo la pratica con una breve meditazione, camminando o seduti, in base all’energia del gruppo.
In conclusione alla pratica conduco una meditazione alla ricerca della risata interiore e senza sforzi, la chiamo “la risata dell anima” ogni individuo può fare esperienza della connessione fra cervello e cuore. Invito al contatto con la dimensione intima della risata, la risata pura, come tornare bambini.
La mia esperienza con pazienti che soffrono di dolori cronici è una continua ricerca e formazione anche delle mie qualità come Leader. Bisogna essere flessibili ed empatici: se si arriva preparando una lezione spesso accade di accorgersi che il gruppo non risponde in modo sempre attivo e positivo alle proposte fatte. La creatività e la capacità di improvvisare sono per me di grande supporto. Portare la pratica del ridere in un ospedale penso possa giovare a tutti ai pazienti e allo staff medico, ma anche ai famigliari dei pazienti quando li incontrano.

Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
Lascia un commento