Cari amici ridenti,
siamo al terzo appuntamento con la rubrica di Yoga della Risata e Bambini, curata da Francesca Cipriani, insegnante di sostegno della Scuola Primaria e Teacher di Yoga della Risata.
Oggi parliamo di qualcosa che sembra apparentemente inconciliabile: bambini e rilassamento.
Il rilassamento e i bambini: silenzio e ascolto
Far rilassare i bambini sembra essere quasi impossibile, eppure si può e soprattutto si deve fare.
Insegnare ai bambini la capacità di restare in ascolto di se stessi significa trasmettere loro fin dalla tenera età il rispetto di sé e di conseguenza degli altri.
Attraverso la sperimentazione del silenzio e del contatto con il proprio respiro, scoprono le due colonne portanti che guideranno la loro vita: il silenzio e l’ascolto.
Da sempre sentiamo genitori e/o insegnanti che durante la relazione con la vivacità naturale dei bambini, urlano “Fai silenzio!!” oppure “Perché non mi ascolti?” come se questa fosse una dote naturale del bambino: come possono fare questo, se nessuno glielo insegna?
La meditazione fa bene a tutti, grandi e piccini
Il rilassamento equivale ad una piccola meditazione che produce notevoli benefici nei bambini:
- aumenta la loro autostima,
- sviluppa la creatività,
- sviluppa l’autocontrollo, purché questa diventi una pratica quotidiana.
“In molti paesi tra cui Stati Uniti, Canada, Paesi Bassi, Israele, la meditazione è stata introdotta nel curriculum scolastico, con ottimi risultati: miglioramento delle prestazioni scolastiche, aumento dell’attenzione, diminuzione dei casi di bullismo e attenuazione di comportamenti aggressivi e ipercinetici” dicono Marina Panatero e Tea Pecunia, autrici di un libro che offre molti spunti, Giochiamo a rilassarci
Vediamo come procedere:
• il rilassamento possiamo guidarlo non solo al termine delle nostre sessioni di Yoga della Risata con i bambini, ma se siamo docenti possiamo quotidianamente portarlo in classe.
• Diciamo ai bambini quello che faremo. Nel caso qualcuno non voglia, evitiamo di forzarlo, assecondiamo la naturale volontà dei nostri piccoli e con amore e pazienza, e tutti volontariamente si coinvolgeranno.
• Assicuriamoci che l’ambiente sia favorevole
• Se siamo in classe, lasciamo pure la posizione seduta, altrimenti posizioniamo i bambini sdraiati a terra.
• All’inizio il rilassamento durerà non più di 5 minuti. Poiandremo ad allungare i tempi in base al gruppo e allo sviluppo dei bambini.
• Iniziate dicendo loro di fare attenzione al respiro; molti bambini fanno fatica a rimanere fermi e con gli occhi chiusi, e anche in questo caso portiamo pazienza.
Facciamo tenere gli occhi aperti a chi non sente di chiuderli, accarezziamo i bambini che non riescono a tenere il corpo fermo, le nostre mani li rassicureranno e soprattutto non lasciamoli mai senza la nostra voce, che li farà sentire protetti
• Presentiamo il tutto come un gioco: all’inizio non consiglio mai di partire con la visualizzazione guidata. Meglio agganciare i bambini attraverso ciò che è concreto, che risulta centrale per iniziare gradualmente ad abituarsi alla posizione.
Appena ottenuta la posizione, potremo tenerla nei bambini attraverso dei giochi come:
- la coperta delle carezze, guidata dall’adulto, che girerà tra loro per avvolgerli in un abbraccio, “vediamo chi accarezza…”;
- il bacio della maestra che sveglierà chi toccherà;
- la campanellina dell’amore che suonerà sulla testa di ciascuno
- le stelline (qualora fossero per terra): andiamo a contare le cinque punte (testa, braccia e gambe).
Questi giochi serviranno per familiarizzare con il silenzio e la posizione.
Gradualmente potremo permettere anche ai bambini di guidare questo tipo di giochi, sviluppando un rapporto empatico fra di loro.
Per esempio: “Se tutti i bambini sono per terra sdraiati come delle stelline, possiamo partire contando le punte del bambino 1 che riceverà il compito di svegliare il bambino 2 contando a sua volta le sue 5 punte, a quel punto il bambino 1 si siederà in silenzio e il 2 sveglierà il 3 e cosi via.”
Immaginazione e visualizzazioni dopo 30 giorni di pratica
• Dopo almeno 30 giorni di pratica costante possiamo introdurre immagini e visualizzazioni.
La tecnica della visualizzazione è l’ideale per i bambini che sono ricchi di immaginazione. Con la visualizzazione permettiamo alla mente di staccare dalla realta’ e guidiamo gradualmente il rilassamento verso la meditazione.
Per esempio potete suggerire ai bambini di essere come un palloncino che si gonfia e si sgonfia, chiediamo di che colore è il palloncino, possiamo essere anche un budino: “Immagina di essere un budino, che con il respiro si gonfia… gonfia i piedi, gonfia le gambe, la parte superiore del corpo, e con un altro respiro si sgonfia e si scioglie”.
Poi riportate l’attenzione al respiro: “Respira naturalmente. Fa’ un bel respiro… senti il tuo corpo e respira… resta ancora un minuto con gli occhi chiusi; e quando sei pronto, aprili…”
Oppure si può invitare i bambini ad immaginare di stare in un punto della propria interiorità in cui esistono pace e sicurezza: “Sei nel tuo luogo sicuro… magari sei in mezzo alla natura o in una stanza… e’ un luogo di pace… sei tranquillo…”
• Concentriamoci sul corpo:
L’idea di base è quella di rilassare il proprio corpo in modo cosciente. Io spesso uso la tenica della farfalla che si posa su ogni parte del corpo e lo rilassa.
Un altro gioco che ho letto e messo in pratica è quello dell’ “omino di latte”: si inizia chiedendo di chiudere gli occhi, poi si focalizza l’attenzione sul respiro: “L’aria entra, l’aria esce… senti l’aria nella pancia… senti che si rilassa il viso… rilassa le spalle… rilassa la pancia… poi immagina di essere trasparente e dall’alto inizia a scendere il latte e ti riempie partendo dai piedi, il latte ti riempie e sale… alle cosce, alla pancia, al petto, alle spalle, alle braccia, alle mani, al collo, alla testa. Poi il latte trabocca… ti cola addosso, sei un omino di latte. Ora puoi rimanere ancora un attimo con gli occhi chiusi, fa’ tre respiri profondi… quando sei pronto riapri gli occhi.”
• Praticate con regolarità
Cercate di praticare la meditazione con regolarità, possibilmente alla stessa ora e nello stesso momento della giornata (ovviamente senza essere troppo rigidi!).
• Al termine parlate di questa esperienza
Al termine del rilassamento prenderci qualche minuto per parlare: all’inizio non sara’ semplice ma con il tempo le soddisfazioni saranno tante.
Fammi sapere cosa ne pensi e al prossimo appuntamento 🙂
Sono Teacher di Yoga della Risata e insegnante di sostegno della Scuola Primaria.
Molto bello . Condivido sulla mia pagina. Condivido anche che spesso gli adulti pretendono dai bambini silenzio e ascolto, ma non lo insegnano………ancora più spesso non lo sanno praticare loro stessi.
Grazie