Cari amici ridenti,
inizia oggi una rubrica che segnalerà libri utili per chi si occupa di Yoga della risata e sarà curata da Paola Frontini, Teacher di Yoga della Risata.
Oggi parleremo di voce ed espressione attraverso la recensione di:
“La voce che guarisce” Barraqué Philippe, Edizioni Il Punto d’Incontro
Se hai fame, canta. E se hai male, ridi.
(Proverbio Yiddish)
Questo libro è molto interessante perché ci spiega come la voce, uno strumento incredibile, possa essere anche fonte di guarigione per il nostro corpo.
Il canto armonico è una tecnica in cui il cantante sfrutta le risonanze che si creano nel tratto vocale (tra le corde vocali e la bocca) per far risaltare gli armonici presenti nella voce.
In questo modo una singola voce può produrre simultaneamente due o più suoni distinti.
Questi “overtones” vengono usati da sciamani di tutto il mondo: Mongolia, Africa, Russia per portare guarigione. Potete cercare voi stessi su Google: canti mongoli, e comprendere cosa intendo.
“La voce svolge il lavoro del Buddha” (Nichiren).
Attraverso la nostra voce possiamo sostenere una persona: essere calorosi e confortevoli, gentili e incoraggianti. Modulare la nostra voce è, soprattutto, creare l’energia giusta e necessaria in quella particolare circostanza. La nostra voce è una vera e propria vibrazione che può guarire noi e gli altri.
Cosa ha a che fare la voce con lo Yoga della risata?
Durante la sessione stimoliamo maggiormente due parti fondamentali del corpo: il diaframma e la gola.
In questo articolo parliamo della gola: la risata stessa è prima di tutto una vibrazione già di suo. In quanto tale ha la capacità, come avviene per altri suoni, di portare un suo contributo positivo.
Quante volte ci è capitato che non volevamo ridere e, di fronte a uno che ride a squarciagola, ridiamo anche noi?
Tutti abbiamo visto e sperimentato nella nostra vita come la risata possa travolgere, coinvolgere e, ovviamente, unire.
Ridere, quindi, ri-conquistare la nostra risata interiore è far parlare la nostra voce che guarisce, prima di tutto, noi.
Oltre alla risata vera e propria è interessante vedere come l’humming, utilizzato nella parte finale della sessione di Yoga della risata, sia proprio ciò che viene trattato anche nel libro in oggetto:
– Il suono “HUM” stimola il centro laringeo e le sue corrispondenze fisiche sono la gola, l’apparato vocale e le ghiandole della tiroide.
Questo suono è raccomandato per le patologie della voce e i problemi di comunicazione. Il chakra laringeo è per definizione il centro della parola, dell’espressione.
Le voci poco ferme ed esitanti sono spesso il risultato di un blocco di questo centro. Tale blocco può essere vissuto come un nodo, una contrattura a livello della laringe. Il nodo alla gola non costituisce dunque un semplice modo di dire o la manifestazione di una tensione passeggera, ma il segnale esteriore di ciò che non è mai stato affrontato, risolto con se stessi.
Il centro laringeo è completamente aperto, quando vi esprimete con il pensiero, la parola e l’azione, ovvero quando la vostra voce proietta nello spazio quello che pensate e quando mettete in atto ciò che avete affermato.
La voce è la firma sonora.
Se la rendete impercettibile o se, al contrario, criticate tutto senza distinzione, esistono grosse possibilità che il centro laringeo e l’organismo abbiano a soffrirne.
Cantate il suono “HUM” insistendo sull’H aspirata. Per questo, respirate più in basso che potete e rientrate il ventre nel momento in cui proiettate il suono. –
Ecco perché uno dei benefici dello Yoga della risata è una migliore capacità di espressione e comunicazione.
In ogni sessione, ci esprimiamo e ci alleniamo ad essere noi stessi. Nella gioia.
Paola Frontini, Leader e Teacher di Yoga della Risata
Leader e Teacher di Yoga della Risata, Counselor, Pranoterapeuta, comica
Grazie Paola, è vero, la voce guarisce e le parole diventano strumenti di guarigione che vibrano in sintonia con il loro significato profondo e con l’intento che la voce vuole esprimere. Grazie per il libro che ci proponi, mi piacerebbe sapere che cosa ne pensi dei ventriloqui e di come potrebbero il gibberish e la risata entrare in contatto col ventriloquio. Esiste una possibilità ? Un abbraccio