Cari amici ridenti,
quando questa estate ho partecipato alla Prima edizione del Laughter Yoga Learning Festival – il Festival internazionale di Yoga della Risata di Bangalore – ho promesso al Dottor Kataria che mi sarei occupata di approfondire in particolare uno dei 4 principi della gioia (ridere, giocare, danzare e cantare) e cioè il gioco.
E così è stato e continua ad essere con grandissimo apprezzamento di chi si trova a partecipare ai miei incontri: ho implementato la presenza dei giochi cooperativi nelle mie sessioni di Yoga della Risata, alternandoli alle risate, e trasferisco quelli che mi piacciono di più anche nei Leader Training che conduco.
E devo dire che questo mio sperimentare mi ha permesso di osservare delle cose preziosissime.
Innanzi tutto, il gioco ci permette di abbassare le nostre abituali resistenze e difese. Ci disinibisce, insomma, e, se non abbiamo ancora sbloccato la risata, è molto probabile che il processo venga facilitato e accelerato durante i giochi.
Ho visto anche le persone più bloccate, sciogliersi in una risata inarrestabile al gioco di Hi Ha o all’Orso Yoghi o, ancora, a Goofie.
Benefici
Ma andiamo a vedere insieme quali sono i grandi benefici dei giochi in gruppo.
Il gioco:
- apre il cuore delle persone sia nei confronti di se stessi, sia degli altri ed avvicina
- crea legami profondi, specie se in abbinata con la risata: chi ride insieme e gioca insieme dialoga ad un livello profondissimo, che genera sostegno reciproco
- ci permette di creare il gruppo e consolidarlo
- ci permette di aumentare la fiducia in noi e negli altri
- ci rende più creativi
- ci permette di interagire con le difese abbassate, perché siamo nel fare e non nel pensare, e il nostro emisfero sinistro, che sta spesso a valutare e a giudicare, viene progressivamente tagliato fuori
- ci rende più consapevoli di noi e degli altri
- ci rende più spontanei
- Ci permette di esplorare e conoscere noi stessi
- ci permette di creare comunione
Gestione e cultura dell’errore
Il gioco, poi, e lo dico anche in questo video, ci permette di lavorare sulla cultura dell’errore. Spesso la paura di sbagliare ci immobilizza e ci impedisce di agire, fare, sperimentare, osare. Siamo sempre abituati ad essere bacchettati, se sbagliamo, e questo ci impedisce di essere creativi e provare cose nuove.
Quello che facciamo nei giochi, festeggiando l’errore con gioia, ci fa fare pace con lo sbagliare e ci porta a recuperare il nostro coraggio e la nostra proattività.
Ancora benefici: livello individuale e livello di gruppo
Il gioco in gruppo è in grado di lavorare su due livelli:
- individuale – ci permette di portare alla luce dei comportamenti, delle convinzioni e degli atteggiamenti su molti ambiti, su come gestiamo le interazione, su quanta fiducia abbiamo in noi e negli altri, su quanto siamo coraggiosi, su quanto bisogno di controllare e controllarci abbiamo. Insomma un vero e proprio lavoro sulla fiducia e sull’apertura.
I giochi sono azione e sono al di fuori del pensiero invischiato che gira su se stesso e che ci dice che non ce la facciamo.
Il gioco è azione, è nel corpo, è simile alla risata, in questo. Il consiglio è stare nel fare, nell’azione e buttarsi, perché si fanno delle scoperte incredibili, quando si sta nel corpo e nelle sensazioni.
- a livello di gruppo – il gioco incoraggia il contatto umano autentico tra i partecipanti.
E dopo che si inizia a giocare in gruppo, si inizia anche a cooperare, ad andare verso l’accettazione di sé e dell’altro, ad avere fiducia e anche ad essere più consapevoli.
Il gruppo che gioca è più coeso e più unito nella diversità. E, coadiuvato dalle risate, comincia a sviluppare una coscienza di gruppo collettiva più estesa e profonda.
Il gioco, inoltre:
- ci rende più creativi, più innovatori
- ci rende più intelligenti ed adattabili
- ci rende più sani, più gioiosi, più vitali, perché in grado di liberare energie bloccate.
- ci sviluppa l’intelligenza emotiva e l’autostima
- ci trasforma le relazioni, rendendole più empatiche e rispettose
- ci permette di lavorare su cooperazione e condivisione
- ci migliora l’apprendimento e il problema solving
- stimola l’immaginazione e lo sviluppo cognitivo
trasforma le aziende, specie nel team building. Il gioco nella gestione del gruppo aumenta il tasso di innovazione e produttività, riduce stress e assenteismo e coinvolge e motiva.
Il gioco attivo stimola la creazione di nuove connessioni neuronali e quindi giocare ci rende più intelligenti (Panksepp, addirittura inserisce il gioco – chiamandolo Gioia sociale – tra i sette sistemi affettivi di base nella sua teoria).
Il gioco attivo ci proietta subito nello stato di flusso teorizzato da Csikszentmihalyi, lo stato di concentrazione e assorbimento completo che ci rende produttivi di 5 volte tanto. E più sperimentiamo lo stato di flow – giocare è un modo magnifico di farlo – più siamo in grado di estenderlo ad altre aree della nostra vita, con grandissimi risultati.
I giochi che si scelgono durante la sessione sono tutti cooperativi e non competitivi: si gioca insieme e l’obiettivo non è vincere, ma entrare in relazione, costruire insieme, divertirsi, sperimentare un aumento di fiducia e di rispetto reciproco.
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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