Cari amici ridenti,
sto rileggendo ancora una volta Lo spirito interiore della Risata, il libro del Dottor Madan Kataria appena uscito in Italia in versione cartacea (l’ho letto, riletto e tenuto come fonte di ispirazione per mesi nella sua versione ebook, come se fosse una piccola Bibbia, prime che uscisse cartaceo), ed è molto che medito di scrivere un articolo sul tema dell’apprezzamento e del riconoscimento del valore e delle qualità dell’altro.
Questo è un tema fondamentale collegato al cosiddetto Spirito interiore della Risata, che “non riguarda soltanto il far felici se stessi, ma consiste anche nell’aumentare la gioia e la felicità di coloro con cui si entra in contatto.”
“Focalizzarsi, quindi, sugli sforzi e sulle azioni che non servono a rendere felici noi stessi, ma che aiutano a rendere felici anche gli altri.”
Ha poco senso ridere nel Club, se questo spirito non passa poi nel quotidiano e non trasforma i nostri comportamenti; questa trasformazione si ottiene in automatico portando la risata quotidianamente nella propria vita, ridendo almeno 10 minuti al giorno e praticando, ad esempio, l’apprezzamento.
Apprezzamento
Il Dottor Kataria parla spessissimo di apprezzamento, anche nei suoi corsi, e racconta di come è cambiato il suo atteggiamento nel tempo, passando dall’essere troppo critico – correggendo e rimarcando alcuni modi di fare e comportamenti dei suoi collaboratori più stretti – a portare l’apprezzamento nella sua vita, incoraggiando chi gli sta intorno e tutti quelli che forma.
Dopo aver osservato che in India, durante le camminate mattutine, si era soliti lamentarsi di moltissime cose, dal governo alla corruzione, etc., il Dottor Kataria decise che era il caso di trasformare questa abitudine, iniziando a “complimentarsi gli uni con gli altri”.
Il gruppo cominciò, così, a scambiarsi apprezzamenti, direzionando la felicità anche verso gli altri e facendola circolare come se fosse una spirale virtuosa, di gioia.
Per molti può sembrare difficile complimentarsi con gli altri: piuttosto che riconoscere i meriti, quello che ci esce più spontaneo è rimarcare le cose che non vanno (siamo pur sempre dominanti emisferi sinistri).
Insomma, tra il sottolineare alcuni difetti e porre l’attenzione sui pregi di chi ci sta di fronte, la tentazione è puntare il dito sui difetti, ma, nel dubbio, il consiglio spassionato del Dottor Kataria e pure mio è concentrarsi sempre sui pregi.
Mi è successo all’inizio del mio lavoro come Teacher: la mia natura analitica e precisa mi portava spessissimo ad evidenziare ciò che non va nella sessione dei Leader da me formati e che seguo nelle prime avventure dei club.
Una volta mi sono resa conto che, mentre sottolineavo qualcosa che non mi piaceva più di tanto, un Leader che avevo formato si stava risentendo profondamente. Probabilmente il nostro rapporto, che considero di amicizia, non sarà più lo stesso e lì mi sono resa conto del dispiacere che avevo creato e dell’occasione persa, perché potevo benissimo fare leva sui suoi numerosissimi pregi e sui suoi punti di forza – tantissimi – incoraggiandolo a proseguire con entusiasmo.
Tutti abbiamo bisogno di riconoscimento, uno dei bisogni fondamentali della scala dei bisogni (per me è uno dei più importanti in assoluto, tra l’altro): quando siamo riconosciuti, il nostro lavoro assume una spinta incredibile.
Quando siamo felici dell’immagine che abbiamo di noi, quando non solo crediamo in noi fortemente, ma abbiamo anche belle conferme dall’esterno, il nostro lavoro ne beneficia, siamo capaci di fare più e meglio (l’autoefficacia di Bandura) e siamo capaci di diffondere entusiasmo.
E’ tutta questione di una parola molto importante: l’autostima.
E quando l’autostima aumenta, succedono delle meraviglie: la persona a cui ci rivolgiamo in positivo diventa più gentile, splendente, collaborativa, si illumina.
Come fare, quindi, per esprimere un apprezzamento che non sembri falso, banale o ingannevole?
I quattro segreti dell’apprezzamento efficace
Un mese fa, invitato da Performance Strategies, è stato in Italia un esperto mondiale sul riconoscimento, Chester Elton. Sono sue le 4 regole d’oro di un apprezzamento efficace.
FALLO SUBITO – Più il riconoscimento è vicino al comportamento che ci ha entusiasmato, più è possibile che il comportamento si ripeta. Se c’è una cosa che ci ha particolarmente colpito, perché trattenerci dall’esprimere gratitudine? Comunichiamo subito il nostro apprezzamento ed avremo generato un momento di gioia per chi riceve il nostro complimento, magari infondendogli fiducia e voglia di far sempre meglio.
FALLO SPESSO – Se abbiamo spesso qualcosa di piacevole da comunicare, perché trattenerci? Quando prendiamo consapevolezza che esprimere riconoscimento e gratitudine è un bene sia per noi che lo facciamo, sia soprattutto per chi lo riceve, perché restare in silenzio?
SII SPECIFICO – Un apprezzamento generico non ha nessun impatto. Essere specifici assicura che il nostro apprezzamento vada dritto al cuore. Ci è piaciuta quella particolare cosa? L’abbiamo apprezzata in modo particolare? Comunichiamolo in maniera specifica.
SII SINCERO – E, infine, la sincerità. Sembra superfluo dirlo, ma perché l’apprezzamento sia efficace deve esser fatto con sincerità ed apertura di cuore. Le persone sanno quando non sei sincero. Se apprezzi qualcuno, fallo di fronte agli altri, rendilo pubblico, fanne un evento.
Compiti per casa
Facciamo nostro il consiglio del dottor Kataria:
Sviluppa l’abitudine consapevole a ricercare, negli altri, le buone qualità e a comunicarle
Almeno 3 volte al giorno, complimentiamoci con chi ci sta intorno, magari a partire dai nostri familiari, ricercandone le buone qualità e comunicandole.
E al nostro Club della Risata, riserviamo un momento dedicato all’apprezzamento delle qualità degli altri componenti, sia con la risata dell’apprezzamento, sia con uno spazio più intimo dedicato.
Che ne dici di raccontarmi nei commenti come va, praticando quotidianamente l’apprezzamento? Cosa cambia?
Lara Lucaccioni, Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice della Risata
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
Cara Lara,
Quanto hai ragione e quanto ha ragione KATARIA!!
Ricordo ancora la sua frase a Cervia… Non criticare le persone, connettiti alle persone!! L’ho ritrovata sottolineata due settimane fa sugli appunti e subito ho pensato a quanto questa frese in azienda possa essere dirompente!!!
È infatti, la risata dell’apprezzamento è diventata un Must in ogni mia sessione!!
Bellissima!!
Un grandiiiiiioso abbraccio splendida Master!!
Ho ho ha ha
Umberto
Grazie di cuore per questo commento, Umberto. La risata dell’apprezzamento è sempre un Must anche per me e trovo che ricordarci di sottolineare e supportare i punti di forza degli altri sia un servizio meraviglioso che possiamo fare loro.
E da bravi Leader incoraggiare, motivare, spronare le persone che ci stanno accanto è un atto meraviglioso di fiducia, che porta solo abbondanza e crescita per tutti.
Grazie 🙂