Cari amici ridenti,
oggi vi voglio parlare di una pratica molto semplice in grado di portarci grande benessere e anche uno dei tre modi per chiudere una sessione di Yoga della Risata: lo Yoga Nidra.
Quando questa estate sono stata in India a concludere la mia formazione da Master Trainer col Dottor Kataria, l’ho visto insistere moltissimo sullo Yoga Nidra, e sul comunicare alcune variazioni fondamentali – per esempio l’importanza del Sankalpa – nella routine classica, familiare fino ad allora ai Leader e Teacher, con la preghiera di condividerle alla comunità italiana di Yoga della Risata.
Lui stesso, quando aveva necessità di centrarsi e recuperare energie, si appartava col suo IPhone e si ascoltava una traccia di Yoga Nidra per rigenerarsi.
Lo Yoga Nidra è uno dei modi migliori per chiudere la sessione di Yoga della Risata, in quanto il rilassamento che produce è molto profondo e permette di rimetterci in equilibrio dopo la fase catartica e liberatoria della meditazione della risata. A volte grazie alle risate ci sentiamo leggeri e liberi, ma alcune volte possiamo sperimentare dei sentimenti di tristezza e i 20 minuti di Yoga Nidra ci permettono di integrare questo momento di forte disequilibrio.
Che cos’è lo Yoga Nidra
Nidra in sanscrito significa sonno e lo Yoga Nidra è una pratica molto semplice e molto efficace per ottenere un rilassamento profondo, in cui la mente è pienamente sveglia e cosciente, mentre il corpo dorme. La pratica è guidata dalla voce di chi conduce, che può essere anche registrata, e il praticante deve solo ascoltare rimanendo immobile e disteso. La durata è di circa 20/30 minuti, che conducono ad una sorta di sonno cosciente, corrispondente al riposo di quasi tre ore effettive di sonno.
Durante la pratica di Yoga Nidra si appare addormentati ma, in realtà, la coscienza funziona a un livello di consapevolezza più profondo.
Facendo ruotare la coscienza intorno al corpo si ascoltano le sue tensioni e si provvede a rilasciarle all’istante, mentre il respiro aiuta a ricaricarsi di energia luminoso esalando ogni scoria come un fumo grigio che, ad ogni espirazione, si allontana lasciandoci più puliti e leggeri.
Il nostro cervello è stato mappato durante la pratica con l’ElettroEncefaloGramma per misurarne la frequenza e le onde cerebrali emesse, ed è stato verificato che, partendo dalle Onde Betha, quelle della veglia attiva, si passa alle Onde Alpha, quelle della fase ricettivo-meditativa, fino anche, in chi è più esperto, a quelle Theta, corrispondenti ad una pace profonda.
1. PREPARAZIONE
Si inizia con le istruzioni per permettere il rilassamento e la raccomandazione di seguire la voce che sta guidando e soprattutto di restare vigili e di non addormentarsi, per ottenere il massimo della consapevolezza dalla pratica.
Le persone vanno fatte stese supine, con le gambe divaricate e le braccia lungo i fianchi, leggermente discoste e con i palmi delle mani rivolti verso l’alto, come a ricevere qualcosa di prezioso.
Si inizia portando l’attenzione al respiro e a renderlo sempre più profondo. Ad ogni espirazione, ci si rilassa sempre di più e ci si prepara alla fase della risoluzione.
2. SANKALPA
A questo punto è fondamentale pronunciare il Sankalpa, il proposito che vogliamo realizzare, l’abitudine che vogliamo inserire nella nostra vita. Ripetiamo per tre volte il Sankalpa con la fiducia cieca che si realizzerà e come a vederlo scritto con caratteri d’oro proprio davanti a noi, nel nostro schermo mentale.
Come formulare il Sankalpa?
L’intenzione, l’obiettivo o l’abitudine da immettere nella vostra vita va formulata al presente con una frase breve, in positivo e con parole precise e chiare, meglio ancora se con l’aggiunta dell’avverbio felicemente:
Sono calmo e traboccante di gioia.
Io sono più consapevole ed efficiente.
Io voglio pesare 55 kg felicemente.
Il Sankalpa è una sorta di seme del cambiamento che gettiamo nella nostra coscienza profonda e possiamo essere certi che si realizzerà, secondo Swami Satyananda Saraswati, il maestro che nel 1940 ha recuperato lo Yoga Nidra dalla tradizionale pratica.
3. ROTAZIONE DELLA COSCIENZA
Segue la fase della rotazione della coscienza: si vanno ad enunciare le varie parti del corpo e l’invito è a restare consapevoli, ad ascoltare la voce e muovere la mente rapidamente seguendo le istruzioni, ripetendo mentalmente la parte nominata.
Di solito si parte dalla testa fino ai piedi (ma si può fare anche il contrario) e poi tutta la parte destra del corpo, dalle mani ai piedi, e poi tutta la parte sinistra, concludendo nel sentire un’onda di rilassamento per tutto il corpo, dal capo ai piedi.
Facendo ruotare la coscienza intorno al corpo si ascoltano le sue tensioni e si provvede a rilasciarle all’istante, mentre il respiro aiuta a ricaricarsi di energia luminosa esalando ogni scoria come un fumo grigio che, ad ogni espirazione, si allontana lasciandoci più puliti e leggeri.
4. CONSAPEVOLEZZA DEL RESPIRO
Ora si passa alla consapevolezza del respiro.
Lo si può far sentire in maniera progressiva:
- prima a livello del naso e delle narici, ponendo l’attenzione sull’aria fresca che entra e l’aria tiepida che esce,
- poi sul area toracica, ponendo la consapevolezza sulla zona dei polmoni,
- e poi ancora sulla zona dell’addome, favorendo una respirazione profonda e diaframmatica, un rilassamento e una concentrazione profondi.
5. SENSAZIONI E PERCEZIONI OPPOSTE
Questa è una fase in cui si passa a rilassare la sfera delle sensazioni, passando da polarità opposte – caldo-freddo, pesante-leggero, piccolo-grande. Questo permette di equilibrare i due emisferi e farci comprendere che non c’è giusto o sbagliato e qualsiasi sensazione si provi è buona.
6. VISUALIZZAZIONE
A questo punto si passa ad ottenere una sorta di rilassamento mentale: si induce alla visualizzazione di immagini descritte da chi conduce. Si può indurre la visualizzazione di panorami, o di un paesaggio di mare, o di una visualizzazione di radicamento, come spesso faccio io conducendo lo Yoga Nidra nella sessione di Yoga della Risata, con la visualizzazione di noi che mettiamo le radici e diventiamo albero, in maniera da stabilizzarci dopo l’esperienza catartica delle risate.
7 e 8. SANKALPA E CONCLUSIONE
Poi si ripete di nuovo il Sankalpa con le stesse identiche parole della fase precendente e si passa alla conclusione della pratica, portando progressivamente alla consapevolezza del respiro, delle estremità e poi di tutto il corpo, che inizia a stirarsi e a risvegliarsi.
BENEFICI
Lo Yoga Nidra offre 3 fondamentali benefici
1. E’ un efficace meccanismo di ricarica
La qualità del sonno è molto discontinua, nella vita odierna, e spesso non si riesce a dormire abbastanza e a risvegliarsi riposati.
Lo Yoga Nidra è una tecnica efficace di rilassamento, che ti aiuta a ricaricarti rapidamente, in modo che tu possa dare il meglio di te. Se non hai abbastanza tempo per dormire o se la qualità del tuo sonno non è buona, esegui Yoga Nidra di tanto in tanto, nella giornata, per una rapida ricarica, e ti sentirai in perfetta forma. Potrai anche lavorare più di quanto tu non faccia di solito.
2. Una programmazione mentale per abbandonare le cattive abitudini e abbracciare nuovi atteggiamenti e comportamenti.
Lo Yoga Nidra ti aiuta a connetterti con la tua mente inconscia e con ciò che dici a te stesso: quello che visualizzi è registrato direttamente nell’inconscio, senza contraddizione. Se vuoi cambiare stile di vita o cambiare un’abitudine, fanne il tuo Sankalpa e pronunciala, per 3 volte, mentre fai Yoga Nidra.
Si manifesterà rapidamente e ti aiuterà a cambiare.
3. Una porta verso la meditazione
Per molti occidentali è difficile meditare, perché un flusso continuo di pensieri di norma ci assalgono. La mente non riesce a concentrarsi finché il corpo non si rilassa. Perciò, il primo passo verso la meditazione consiste nel rilassare il corpo per cercare poi di focalizzare la mente.
Lo Yoga Nidra è il mezzo più facile per rilassare corpo e mente e aiuta a concentrare la mente, portandola in uno stato meditativo.
Ti invito a provare una sessione di Yoga della risata, che spesso si conclude con lo Yoga Nidra.
Oppure a scrivermi, per avere l’audio con uno Yoga Nidra condotto dalla mia voce.
Scrivimi a lara@laralucaccioni.com
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
….interessante!!!…GRAZIE
….e quali gli altri due modi per concludere una sessione di ydr?…..
A presto…..
Ciao Emanuela,
grazie per il tuo grazie e per la tua curiosità.
Gli altri due modi da manuale sono l’humming, una vibrazione sonora che emettiamo ciclicamente e ad occhi chiusi dopo ogni ispirazione per una decina di minuti, e la Grounding dance, una danza di radicamento.
Grazie 🙂