In un recente rapporto dell’Alzheimer’s Association, è emerso che oltre 6 milioni di persone in America vivono attualmente con la malattia di Alzheimer (AD).
In Italia sono circa 1 milione quelle con demenza, di cui 600.000 quelle con Alzheimer.
Questa malattia erode lentamente le menti delle persone che amiamo e di cui ci prendiamo cura, ma una luce di speranza è emersa da uno studio innovativo condotto dai ricercatori dell’University of Southern California che suggerisce che l’allenamento alla coerenza cardiaca potrebbe offrire aiuto a milioni di individui e potenzialmente ridurre il rischio di malattia di Alzheimer.

La coerenza cardiaca si riferisce a un modello ritmico specifico della variabilità della frequenza cardiaca (HRV), ovvero la variazione degli intervalli di tempo tra i battiti cardiaci, i cambiamenti da battito a battito.
Per raggiungere la coerenza cardiaca, le persone vengono guidate a rallentare consapevolmente la loro respirazione mentre utilizzano il biofeedback del ritmo cardiaco sviluppato da HeartMath – l’Inner Balance – per aumentare il loro punteggio di coerenza.
Questo studio clinico randomizzato ha scoperto che le sessioni quotidiane di allenamento al biofeedback della variabilità della frequenza cardiaca hanno ridotto le placche di beta-amiloide nel flusso sanguigno di adulti più giovani e anziani. I risultati sono stati pubblicati sia su Nature Scientific Reports il 9 marzo 2023 che su The Journal of the Alzheimer’s Association il 16 giugno 2023.
Lo Studio Rivela un Possibile Intervento per l’Alzheimer
La dott.ssa Mara Mather, principale ricercatrice dello studio, ha utilizzato il software e il sensore emWave® Pro di HeartMath per addestrare i partecipanti a una respirazione a ritmo lento in coerenza.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi.
Un gruppo ha praticato coerenza cardiaca, una respirazione a ritmo lento alla frequenza cardiovascolare risonante di 0,1 HZ, nota anche come frequenza di coerenza, per aumentare le oscillazioni del battito cardiaco. Il software e il sensore emWave Pro hanno fornito un biofeedback in tempo reale sulla variabilità della frequenza cardiaca, consentendo ai partecipanti di ottimizzare la loro tecnica di respirazione.
L’altro gruppo ha utilizzato strategie individualizzate per ridurre le oscillazioni del battito cardiaco.
La Respirazione in Coerenza Cardiaca ha Ridotto i Biomarcatori dell’Alzheimer
La dott.ssa Mara Mather ha commentato lo studio:
“Le nostre ricerche indicano che gli esercizi di respirazione a ritmo lento combinati con l’addestramento al biofeedback della variabilità della frequenza cardiaca riducono i livelli plasmatici di Aβ (Beta-Amiloide). Negli adulti sani, livelli plasmatici più elevati di Aβ sono associati a un rischio maggiore di AD (Malattia di Alzheimer) e di morte cardiovascolare”.
Rollin McCraty, Ph.D., direttore della ricerca presso l’HeartMath Institute, ha espresso il suo entusiasmo per i risultati dello studio, affermando che sono notevoli e incoraggianti. Ha elogiato la dottoressa Mara Mather per aver condotto la ricerca e ha espresso il desiderio dell’istituto di vedere ulteriori lavori in questa area.
McCraty ha dichiarato:
“Lo studio ha dimostrato un collegamento significativo tra un aumento della coerenza cardiaca e una riduzione dei biomarcatori associati alla malattia di Alzheimer, aprendo la strada a ulteriori indagini. Il precedente stabilito da questa ricerca iniziale ha confermato ed evidenziato l’efficacia dell’allenamento della coerenza HRV nel contribuire a prevenire o ridurre gli effetti di questa debilitante condizione.”

Un altro studio utilizza la Biofeedback sulla Coerenza HRV per la Salute Cognitiva
Diversi studi di ricerca indicano lo stress cronico come un significativo contribuente al declino cognitivo, compresa la malattia di Alzheimer.
Pertanto, gli interventi volti a mitigare lo stress e migliorare il benessere emotivo e mentale possono contribuire a preservare le nostre facoltà cognitive mentre invecchiamo.
Sebbene i progressi nel trattamento delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer rimangano in parte sfuggenti, uno studio precedente intitolato “Precision Medicine Approach to Alzheimer’s Disease: Successful PilotProject” ha utilizzato anche il biofeedback sulla coerenza HRV dell’HeartMath Institute (tecnologia portatile Inner Balance™ Trainer) per aiutare i partecipanti a gestire lo stress come parte del loro intervento.
Questo studio, pubblicato nel Journal of Alzheimer’s Disease nel 2022, ha riportato anche risultati promettenti, tra cui una riduzione dei sintomi della malattia di Alzheimer.
L’HeartMath Institute ha sempre avuto un focus continuo sulla ricerca del funzionamento ottimale sin dalla sua fondazione più di tre decenni fa. Negli anni ’90, i ricercatori dell’HeartMath hanno fatto una scoperta importante: richiamare intenzionalmente emozioni positive è uno dei modi più rapidi ed efficaci per ridurre lo stress.
Emozioni come apprezzamento, cura, compassione e amore hanno dimostrato di aumentare la coerenza cardiaca, ridurre lo stress e migliorare le funzioni cognitive, compresa la memoria e la concentrazione.

Gli strumenti dell’HeartMath per aumentare la coerenza cardiaca hanno anche dimostrato di aiutare a migliorare la memoria.
“La ricerca ha dimostrato che emozioni positive sostenute portano a uno stato funzionale altamente efficiente e rigenerativo, associato ad un aumento della coerenza nei modelli di ritmo cardiaco e a una maggiore sincronizzazione tra cuore e cervello e tra i sistemi fisiologici”, ha scritto McCraty.
Scopri come approfondire la coerenza cardiaca cliccando sull’immagine

Prospettive per Strategie Non Farmacologiche per Mantenere la Salute Cognitiva
Poiché ci troviamo di fronte a un previsto aumento della prevalenza della malattia di Alzheimer, gli interventi mirati a ridurre lo stress aumentando la coerenza cardiaca e richiamando emozioni positive diventeranno sempre più cruciali.
Sebbene la coerenza cardiaca non possa curare l’Alzheimer, può contribuire significativamente a ridurre uno dei suoi principali fattori di rischio, ovvero lo stress cronico, offrendo così un modo efficace per aiutare le persone a preservare la loro salute cognitiva e ridurre i principali biomarcatori associati alla malattia di Alzheimer.
Sara Childre, presidente dell’HeartMath Institute, è tra i milioni di persone toccate dall’Alzheimer:
“Mio padre ha avuto l’Alzheimer per otto anni. È una malattia difficile. Era molto intelligente, aveva una laurea in economia ed era un generale a tre stelle dei Marines. Era così deprimente vedere le sue funzioni cognitive sciogliersi via via. Credo che tutti gli stress da guerre – la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra di Corea e due missioni in Vietnam – abbiano contribuito alla gravità della malattia.”
L’HeartMath offre speranza che, con ulteriori ricerche, possiamo scoprire strategie non farmacologiche più potenti per gestire lo stress e preservare la salute cognitiva nella nostra società in via di invecchiamento. La ricerca dell’Istituto continua a spingere i limiti della scienza e a gettare nuova luce sulla complessa relazione tra cuore, cervello e salute generale e benessere.
La squadra di ricerca è guidata da Mara Mather, Professor of Gerontology and Psychology at the University of Southern California, Los Angeles
Lo studio clinico è finanziato dal National Institute of Health degli Stati Uniti. E’ una ricerca indipendente e HeartMath non è coinvolto.
Mostra come sole 4-5 settimane di pratica della respirazione a ritmo lento, che porta nello stato di coerenza cardiaca tramite il biofeedback HRV dell’HeartMath abbiano benefici misurabili sulla salute cerebrale, sulla struttura e sulla funzione.
Questi benefici dovrebbero contribuire a proteggere il cervello dall’invecchiamento precoce e dalla demenza.
Finora, il team ha pubblicato 3 articoli scientifici su revisione paritaria, che coprono 3 trial clinici randomizzati.
Qualche notizia sull’Alzheimer
Secondo le stime dell’OMS, entro il 2030 ci saranno 78 milioni di persone nel mondo affette da demenza, che saliranno a oltre 150 milioni entro il 2050.
Attualmente, l‘Alzheimer contribuisce al 60-70% di tutti i casi di demenza a livello globale.
L’Alzheimer è la settima causa di morte a livello globale e la seconda causa più comune nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
Il NHS stima che 1 su 14 persone sopra i 65 anni e 1 su 6 persone sopra gli 80 anni siano a rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer, mentre 1 su 20 persone al di sotto dei 65 anni è a rischio.
Attualmente non esistono “cure” per la demenza o l’Alzheimer, ma ci sono modi per ridurre il rischio e potenzialmente rallentare la progressione.
La coerenza cardiaca può contribuire a questo obiettivo
Scopri di più sul corso per imparare la coerenza cardiaca qui:

Fonte: https://www.heartmath.org/articles-of-the-heart/heart-coherence-training-may-reduce-risk-of-alzheimers-disease/
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
Articolo interessantissimo che mi induce a praticare di più la Coerenza apportando una emozione positiva dentro di me dentro al mio cuore ❤.
E’ importante nutrire, riempire, colmare il cuore di bellezza nonostante tutto.
Cara Silvana,
sì, assolutamente questo è uno stimolo ulteriore a praticare, se mai potesse servire.
Tantissima energia a te e a presto!!
Molto interessante, compito di chi opera nell’ambito della salute di far conoscere quanto una pratica di Coerenza Cardiaca sia fondamentale per il benessre delle persone.
Grazie
Grazie Giacinta.
Sì, credo che sia compito di chi si occupa di prevenzione a tutto tondo far comprendere l’impatto positivo di una pratica che è davvero semplice e fattibile da parte di tutti, oltreché sostenibile e ben facilmente introducibile in una routine quotidiana.
Buona pratica!