Le emozioni positive e il nostro benessere
Tutti amiamo stare bene. È una delle pochissime cose che tutti gli esseri umani hanno in comune, a prescindere dalle loro differenze.
Ci piace stare bene e le emozioni positive sono semplicemente buone per noi e caratterizzano questi stati di benessere. Non serve, necessariamente, una ragione per goderne pienamente: semplicemente… le viviamo!
Sperimentare emozioni come felicità, entusiasmo, gioia, speranza è fondamentale per chiunque desideri condurre una vita sana e felice. Per gioire dei loro benefici non è necessario provarle in ogni istante, anche se sono questi i momenti che ci inducono a pensare che, nonostante la fatica, ne vale proprio la pena.
Che cosa sono le emozioni positive? Ecco una definizione
Prima di addentrarci nell’analisi delle emozioni positive, assicuriamoci di avere tutti la stessa lunghezza d’onda per quanto concerne tale tematica.
Non si tratta semplicemente di “sentimenti felici” da inseguire per sperimentare un piacere momentaneo; inoltre, come le loro controparti negative, anch’esse svolgono un ruolo chiave nella nostra quotidianità.
Ci sono molti modi per definire il termine “emozione“; questi i principali:
– Le emozioni sono uno stato o un sentimento che non può essere evocato a piacimento.
– Le emozioni sono atteggiamenti o risposte ad una situazione o ad un fatto oggettivo. (Zemach, 2001).
La maggior parte dei ricercatori attuali preferiscono la seconda definizione e considerano le emozioni come il risultato di un evento provocato da un’azione.
Le implicazioni tra il preferire un significato rispetto all’altro sono interessanti ai fini della comprensione della natura e del ruolo delle emozioni positive e non è necessario optare per una scelta tra le definizioni proposte: sono i loro effetti quelli che ci interessano maggiormente.
Limitandoci alle sole emozioni positive, esistono due definizioni comuni, molto simili a quelle proposte. Vengono, infatti, definite come “tendenze di risposta multi-componente” che durano un breve periodo (Fredrickson, 2001), allineandosi approssimativamente alla seconda possibilità, e come “esperienze mentali intense e piacevoli” (Cabanac, 2002), aderendo alla prima.
Uno psicologo evoluzionista potrebbe rispondere che esistono “per aumentare le possibilità di sopravvivenza e riproduzione degli esseri umani”.
Uno psicologo sociale direbbe invece che la il loro scopo è “formare legami che ci connettano agli altri”.
Uno psicologo positivo affermerebbe che possiamo provarle “per rendere la vita degna di essere vissuta”.
Oppure, le emozioni positive ci servono “per ampliare la nostra consapevolezza e potenziare le nostre risorse interiori”. Questo è il nocciolo della rivoluzionaria teoria “Broad and build (Espandi e costruisci)” di Barbara Fredrickson, sulle emozioni positive. Continua a leggere per saperne di più.
Qualunque sia la definizione che più ti piace, le informazioni rilevanti da conoscere sono:
(a) di che emozioni si tratta,
(b) qual è il loro scopo,
(c) come possiamo viverle al meglio, in qualità o quantità, e
(d) gli effetti che hanno su di noi.
Quali sono le emozioni positive
Addentriamoci nel punto A e scopriamo quali sono le emozioni positive.
L’elenco delle emozioni positive vissute è pressoché infinito; non tutte le parole elencate possono riferirsi alle emozioni propriamente intese dagli studiosi, si tratta però di quelle maggiormente usate dalle persone per descrivere il loro stato, e questo ci permette di avere un ottimo punto di partenza per la comprensione di come vengono comunemente vissute.
- Gioia – senso di euforia, felicità e talvolta ilarità, spesso vissuta come un improvviso eccesso dovuto ad un evento positivo.
- Gratitudine – essere grati per qualcosa di specifico o semplicemente in maniera onnicomprensiva, spesso con umiltà e riverenza.
- Serenità – calma e accettazione pacifica di sé stessi.
- Interesse – curiosità per qualcosa che cattura l’attenzione.
- Speranza – ottimismo e attesa verso un futuro migliore.
- Orgoglio – approvazione di sé stessi e piacere per una conquista, abilità o attributo personale.
- Divertimento – piacere spensierato, spesso accompagnato da sorrisi e risate.
- Ispirazione – senso di appagamento, sollievo e motivazione nei confronti di qualcosa cui si è assistito.
- Meraviglia– emozione evocata dall’assistere a qualcosa di grandioso, in grado di scatenare un senso di apprezzamento travolgente.
- Motivazione – sensazione provata quando si osserva qualcuno impegnato in azioni di gentilezza, generosità o bontà interiore, e che ti spinge al voler eseguire un’azione simile.
- Altruismo – solitamente indicato come atto di generosità verso gli altri, ma può anche descrivere il sentimento provato nell’aiutare il prossimo.
- Soddisfazione – piacere ottenuto dal realizzare qualcosa o soddisfare un bisogno.
- Sollievo – felicità sperimentata quando una situazione di incertezza si evolve per il meglio, e viene evitato un risultato negativo.
- Affetto – attaccamento emotivo a qualcuno (anche ad animali domestici), accompagnato da simpatia e senso di piacere provato in loro compagnia.
- Allegria – sensazione di radiosità, di visibile felicità, come se tutto stia andando per il meglio.
- Sorpresa – gioia provata quando nel ricevere una felicità inaspettata o quando una situazione evolve meglio delle aspettative.
- Fiducia – forte senso di autostima; può essere specifica di una situazione o avere un significato più universale.
- Ammirazione – approvazione, rispetto e apprezzamento per qualcuno o qualcosa.
- Entusiasmo – senso di eccitazione accompagnato da motivazione e impegno.
- Desiderio – forma meno intensa di entusiasmo; sensazione di prontezza e di eccitazione per qualcosa.
- Euforia – intenso senso di gioia o felicità, spesso sperimentato quando accade qualcosa di estremamente positivo ed emozionante.
- Contentezza – felicità e benessere pacifico, confortante e discreto.
- Svago – piacere per ciò che sta accadendo attorno a noi, specialmente in situazioni come attività ricreative o di gruppo.
- Ottimismo – emozione positiva di speranza che incoraggia a guardare ad un futuro migliore in cui credere che le cose andranno per il meglio.
- Felicità – piacere e soddisfazione per il naturale evolvere degli eventi; senso di generale entusiasmo per la vita.
- Amore – forse la più forte tra le emozioni positive, l’amore è un sentimento di affetto profondo e duraturo per qualcuno, unito alla volontà di anteporre gli altrui bisogni ai propri; può riferirsi ad un singolo individuo, un gruppo di persone, o anche a tutta l’umanità.
Questa lista racchiude buona parte delle emozioni positive sperimentate, ma non è certamente una lista esaustiva – sicuramente se ne possono essere aggiunte altre!

A cosa servono le emozioni positive
Ora, che si ha un’idea del tipo di emozioni di cui stiamo parlando, possiamo passare ad un’altra domanda importante: qual è il loro scopo?
Perché abbiamo bisogno delle emozioni positive? Che benefici possono portare?
Oltre a farci sentire bene, le emozioni positive sono anche una parte fondamentale del puzzle della felicità. Basandoci solamente sul piacere temporaneo ed edonistico, non otterremo, probabilmente, una felicità duratura; le emozioni positive possono invece essere la base per quegli istanti fugaci che rendono la vita degna di essere vissuta.
Ad esempio, la gioia di dire “lo faccio” verso il prossimo, l’amore che travolge nel tenere in braccio il proprio figlio per la prima volta, o l’immensa soddisfazione che si prova nel raggiungere un traguardo professionale.
Anche se sembra che le emozioni positive non abbiano altro scopo oltre al farci “sentire bene”, in realtà rivestono alcuni ruoli molto importanti.
Il “senso” delle emozioni positive varia a seconda della persona cui viene chiesto.
Un filosofo potrebbe dire che servono “per bilanciare le emozioni negative“, un poeta potrebbe dire che la loro funzione è quella di”ispirare opere d’arte autentiche”, un dirigente del marketing potrebbe dire che sono utili “per rendere più facile la vendita”.
Un cinico potrebbe dire “di cosa stai parlando”?
Ok, si tratta di esempi ironici, ma è chiaro che è possibile avere una vasta gamma di opinioni a riguardo.
Un breve riassunto della teoria di Fredrickson “Broad and build – Espandi e costruisci”
Fredrickson ha introdotto nel 1998 questa teoria sulle emozioni positive e fornisce con essa una spiegazione convincente sulla ragione della loro esistenza: realizzare apertura mentale, espandere la nostra consapevolezza e facilitare la costituzione e lo sviluppo di risorse (conoscenze, abilità, talenti, relazioni).
Fredrickson dice:
“….queste emozioni positive ampliano il repertorio momentaneo del pensiero-azione di un individuo: la gioia scatena la voglia di giocare, l’interesse scatena la voglia di esplorare, la soddisfazione scatena la voglia di assaporare e integrare, l’amore scatena un ciclo ricorrente di ognuno di questi impulsi all’interno di relazioni protette”. (2004, p. 1367)”.
Gli effetti di queste emozioni sono in netto contrasto con quelli delle emozioni negative, tipicamente vissute in situazioni pericolose (ad esempio paura, terrore, ansia), che solitamente hanno l’effetto di restringere la nostra attenzione e limitare la nostra miriade di possibilità a quelle, poche emozioni, adatte alla sopravvivenza.
In tali situazioni, le risposte automatiche sono vitali; tuttavia, qualora non si fosse in pericolo di vita, non è necessaria una prospettiva così ristretta in termini di opzioni.
È in questo caso che le emozioni positive sono più vantaggiose: invece di limitare le nostre capacità, le espandono per consentire il pensiero e l’azione creativa. Invece di restringere la nostra attenzione a poche risposte, ampliano la nostra consapevolezza per accogliere una ben più vasta gamma di possibilità tra cui scegliere.
Questa espansione dei nostri orizzonti ci permette di imparare e acquisire conoscenze e competenze durature. Possono essere risorse fisiche, emotive, psicologiche, sociali e addirittura mentali, ma, indipendentemente dal tipo di risorsa acquisita, saranno durevoli.
Ciò che viene acquisito e sviluppato attraverso l’esperienza delle emozioni positive si è dimostrato produrre molti benefici nei diversi ambiti della vita.
Nel vasto campo della salute fisica e psicologica, le emozioni positive possono avere effetti fantastici.
I benefici per la salute delle emozioni positive
Tra i molti benefici per la salute c’è una riduzione dello stress e una spinta al benessere generale. Le emozioni positive possono effettivamente fungere da barriera nei confronti degli eventi stressanti, consentendo di affrontarli in maniera più efficace e preservare la salute mentale (Tugade, Fredrickson, &Barrett, 2004). Inoltre, i ricercatori hanno confermato nel 2006 che vivere emozioni positive aiuta a modulare la reazione allo stress e permette di riprendersi più rapidamente dai suoi effetti negativi (Ong, Bergeman, Bisconti, & Wallace), potenziando la propria capacità di resilienza.
Le emozioni positive possono anche proteggere dalla sinusite! Gli studenti cui è stato assegnato, in maniera causale, il compito di scrivere a riguardo di esperienze intense e positive per tre giorni (20 minuti al giorno), hanno sviluppato un numero significativamente inferiore di sintomi della malattia, rispetto agli studenti che hanno redatto testi su argomenti neutri (Burton& King, 2004).
Sperimentare emozioni positive può anche incoraggiare gli individui a prendere decisioni più salutari, contribuendo indirettamente a migliorare la loro salute. Herzenstein (2008) ha scoperto che diverse emozioni positive portano ad una varietà di benefici per la salute, tra cui:
La felicità derivata da aumento dei comportamenti orientati alla ricerca di varietà e al ricevere.
La soddisfazione generata da un comportamento incentrato sulla prevenzione del rischio.
Le emozioni positive possono anche migliorare la salute fornendo una barriera contro i sintomi depressivi (Dolphin, Steinhardt, & Cance, 2015). Inoltre, essere consapevoli e prendersi del tempo per assaporare emozioni positive può fornire un’ulteriore protezione contro i sintomi della depressione, aumentando al contempo il benessere psicologico e la soddisfazione della vita (Kiken,Lundberg, & Fredrickson, 2017).
Un altro beneficio per la salute è la possibilità di potenziare il proprio cuore; Kok e colleghi (2013) hanno trovato una connessione tra una frequenza cardiaca sana e l’esperienza delle emozioni sociali positive. Allo stesso modo, una meta-analisi di diversi studi ha verificato che il benessere è significativamente correlato al buon funzionamento cardiovascolare, alla salute generale e alla longevità in generale (Howell, Kern, & Lyubomirsky, 2007).
Come le emozioni positive favoriscono la resilienza e potenziano la memoria
Uno studio di Peng e colleghi (2014) ha evidenziato che le emozioni positive e la resilienza sono correlate positivamente, indicando che condividono una relazione bidirezionale. Sappiamo anche che la resilienza è significativamente legata alla regolazione emotiva, suggerendo che l’esperienza di molte emozioni positive (e la gestione delle negative) permette ad alcuni individui di “riprendersi” prima degli altri (Tugade & Fredrickson, 2004). Infine, uno studio di Cohn e colleghi ha rivelato che le emozioni positive hanno un effetto diretto sulla resilienza, che aiuta a sua volta a costruire un forte senso di soddisfazione della vita (2009).
Questi effetti possono essere dovuti al processo di ‘”espansione e costruzione” che le emozioni positive sembrano provocare; più una persona ne prova, maggiore sarà la percezione di uno stato base positivo attraverso cui “riprendersi” dopo un fallimento o una tragedia. Inoltre, sperimentarle in maniera consistente incoraggia la ricerca di un senso di scopo, fonte da cui dipendere in caso di cadute.
Ci sono inoltre prove che suggeriscono che le emozioni positive possono proteggere contro i danni alla memoria (MacKenzie, Powell, & Donaldson, 2015). Non ne è chiaro il funzionamento, anche se può essere spiegato tramite la Teoria espandi e costruisci. Le emozioni positive possono espandere la concentrazione e la capacità di memoria e migliorare la capacità di ricordare sia i dettagli centrali che quelli periferici (Yegiyan & Yonelinas, 2011).
Una resilienza maggiore ed una memoria migliore possono offrire benefici in molti settori della vita, anche al lavoro. Esistono, infatti, diversi modi tramite cui le emozioni positive possono portare ad una produttività migliorata e ad un più efficace lavoro.
Come le emozioni positive possono migliorare il lavoro
Le emozioni positive hanno dimostrato avere un impatto positivo sui rapporti (romantici, di amicizia e familiari), nei risultati ottenuti tramite terapia e counseling, nei successi accademici e nella crescita personale (Linley, Joseph, Maltby, Harrington, & Wood,2009); è ora possibile aggiungere un ulteriore campo a questa lista: il lavoro.
Per quanto si cerchi di tenerle separate, emozioni e vita personale hanno un forte impatto sul nostro lavoro. Fortunatamente, la correlazione può avere effetti sia positivi che negativi; si sono visti miglioramenti nella vita lavorativa, nella salute fisica e mentale, nelle relazioni sociali, nel coinvolgimento della comunità e nel reddito (Danner, Snowdon, & Friesen, 2001; Lyubomirsky, King, & Diener, 2005), tutti direttamente o indirettamente legati al lavoro.
Miglioramento dell’impegno da parte dei dipendenti
Un recente studio di Goswami, Nair, Beehr e Grossenbacher (2016) ha cementato il rapporto tra emozioni positive e l’impegno da parte dei dipendenti, oltre a dimostrare l’esistenza un legame tra l’uso dell’umorismo da parte dei responsabili e l’impegno dei collaboratori.
Inoltre, le emozioni positive hanno favorito il senso di appartenenza aziendale (l’impegno volontario di un dipendente in attività non obbligatorie) e l’aumento dell’impegno lavorativo; hanno inoltre avuto un duplice impatto, riducendo gli atteggiamenti e negativi non in linea con i valori aziendali (Avey, Wernsing, & Luthans, 2008).
Miglioramento della soddisfazione sul lavoro
Le emozioni positive hanno portato ad un aumento dell’auto efficacia, ad una maggiore soddisfazione del lavoro e ad una migliore salute mentale in generale (Schutte, 2014). È stato inoltre dimostrato che esse sono correlate ad una maggiore soddisfazione sul lavoro durante le mansioni conflittuali (Todorova, Bear, & Weingart, 2014).
Più nello specifico, le emozioni positive di interesse e gratitudine sono correlate ad una maggiore soddisfazione per il proprio lavoro, la gratitudine ha inoltre un impatto positivo anche sulla soddisfazione per le attività di colleghi e supervisori (Winslow, Hu, Kaplan, & Li, 2017). Lo stesso studio che ha prodotto questi risultati ha anche rilevato che sia l’interesse che la gratitudine prevedono la soddisfazione che avrà un dipendente per la sua promozione.
Non aumenta solo la soddisfazione, viene inoltre ridotta anche la volontà di turnover e lo stress sui dipendenti (Sui, Cheung, & Lui, 2015).
Questi risultati sono intuitivi; ha senso che sperimentare emozioni più positive sul lavoro, come la gioia, l’interesse, la gratitudine e la felicità, portino ad un aumento della soddisfazione e che questo sia correlato con la volontà di rimanere nella propria posizione.
Leadership efficace
Le emozioni positive sul lavoro possono favorire una leadership migliore e aumentare la soddisfazione. Uno studio del 2013 ha intervistato alcuni dipendenti per individuare il rapporto tra la leadership trasformazionale, le emozioni positive e l’impatto sulle loro prestazioni; lo studio ha rilevato che questa tipologia di leadership e le emozioni positive hanno un effetto positivo sullo svolgimento delle mansioni (Liang & Steve Chi, 2013). Non migliora solamente l’effetto sulle prestazioni, ma anche l’impatto nel rendimento (Wang, Li, & Li, & Li,2017).
In maniera analoga, la leadership autentica si è scoperto portare ad una innovazione migliore nei dipendenti se abbinata ad emozioni positive (Zhou, Ma,Cheng, & Xia, 2014).
Un altro stile di leadership, nota come leadership a “stimolazione intellettuale”, ha efficacia maggiore nell’incrementare la soddisfazione e l’efficacia lavorativa dei dipendenti quando include emozioni come entusiasmo, speranza, orgoglio, felicità e ispirazione (Zineldin, 2017).
Valorizzazione dei profitti aziendali
Quando i dipendenti manifestano emozioni positive al lavoro, sperimentano un ampliamento della loro prospettiva e possono essere delle risorse importanti. Le prime ricerche sugli effetti che le emozioni hanno sui risultati e sulla produttività hanno evidenziato che maggiore è l’emozione sperimentata sul lavoro, maggiori sono state, a distanza di 18 mesi, la retribuzione e la valutazione dei dipendenti (Staw, Sutton, & Pelled, 1994). Staw e colleghi hanno anche scoperto che gli studenti della MBA con emozioni positive più elevate hanno svolto test decisionali in maniera più accurata rispetto agli studenti con livelli inferiori (1993).
Ulteriori ricerche hanno verificato che l’aumento delle emozioni positive ha portato ad una maggiore chiarezza delle aspettative sul proprio ruolo, ad un uso efficace e coerente delle risorse organizzative, all’adempimento dei propri compiti, migliori relazioni, aumento generale del senso di appartenenza dei dipendenti al lavoro e maggiore creatività innovativa per il successo aziendale (Harter, Schmidt, & Keyes, 2002). Inoltre, l’espressione e l’amplificazione delle emozioni positive può portare al raggiungimento degli obiettivi, sia che la loro espressione sia diretta ai collaboratori o ai superiori (Wong, Tschan, Messerli, & Semmer, 2013).
Infine, le emozioni positive (sotto forma di speranza, ottimismo e resilienza) si è visto essere provate non solo per aumentare il senso di soddisfazione, felicità e impegno organizzativo, ma anche per migliorare le prestazioni, misurate sia con test di auto-efficacia che tramite valutazione delle prestazioni organizzative (Youssef & Luthans, 2007).
Un messaggio da portare con sé
Non è mai esistito un periodo storico migliore per considerare con interesse le emozioni positive e l’effetto che hanno sulla nostra quotidianità! Esse sono legate a numerosi benefici per le relazioni, la salute, il benessere ed il lavoro.
Citazioni
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Fonte: https://positivepsychologyprogram.com/positive-emotions-list-examples-definition-psychology/
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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