Cari amici ridenti,
eccoci di nuovo con l’appuntamento con i Quattro accordi di Don Miguel Ruiz. Oggi trattiamo il Terzo accordo – Non supporre nulla – e ne decliniamo la lettura collegandolo allo Yoga della Risata.
“L’uomo è ciò in cui crede, l’uomo è immagine dei suoi pensieri, quindi spesso l’uomo diventa quello che crede di essere” (Buddha)
“Se ascolti l’opinione di un altro e ci credi, sottoscrivi un accordo con te stesso che entra a far parte del tuo sistema di credenze. L’unica cosa in grado di rompere questo accordo è un nuovo accordo fondato sulla verità. Solo la verità ha il potere di renderti libero.” (Ruiz)
Ogni volta che supponiamo qualcosa, stiamo sbagliando.
Facciamo un’ipotesi, capiamo male, prendiamo la cosa in modo personale e finiamo per creare un dramma completamente inutile.
Spesso ci ritroviamo ad esprimere opinioni personali su qualcuno, solitamente negative, per abitudine, ci sembra di non aver fatto nulla di male, ma già se solo dico: “Quel tipo mi sembra strano” e abito in un paese, poco dopo, saranno in molti a credere che è strano, senza neppure averci parlato, essersi accertati di chi sia, avere delle prove di ciò che stiamo dicendo, magari gli roviniamo la reputazione.
Oppure, la mia amica sta ritardando, immagino che si sia fermata a mangiare la pizza invece di venire da me, che non mi rispetta, o che mi starà per dare un bidone, “Ricordo tutte le volte che l’ho aiutata e guarda come mi tratta!”. Poi, arriva, aveva la ruota bucata, si era fermata a farsela sostituire, cellulare scarico.
Tutte le sofferenze della nostra vita vengono fondate su supposizioni.
Perdiamo ore al bar con le amiche a immaginare le ragioni per cui lui ci ha tradito o la nostra migliore amica è andata con il nostro fidanzato, oppure ci hanno risposto male.
Invece di chiedere, di chiarire con il diretto interessato, passiamo in rassegna tutte le amiche, chiediamo a loro, ci chiudiamo in noi, irrigiditi dall’offesa, indossiamo la tonaca del giudice e condanniamo l’altro, lo puniamo seguendo ciò che ci sembra più consono: “La prossima volta vedrai…!!!”.
Cerchiamo solo vendetta, manifestare un nostro potere, un controllo sull’altro. E senza renderci conto, inquiniamo la nostra vita, alla faccia della raccolta differenziata.
Soprattutto noi donne, spesso, pretendiamo che il nostro uomo capisca da solo quello di cui abbiamo bisogno, senza averglielo comunicato.
Avveleniamo le nostre relazioni solo per aver immaginato realtà e fatto congetture del tutto soggettive.
Come uscirne?
Yoga della Risata e il Terzo accordo
Uno dei benefici che derivano dalla pratica assidua di Yoga della risata, è proprio una maggiore capacità comunicativa, maggiore autostima e anche coraggio.
Grazie alle storie create per ridere, ai giochi, al ballo, al canto, creiamo situazioni normali e le sdrammatizziamo.
Vedere il lato comico, rappresentare in modo ironico le comuni dinamiche umane, in gruppo, grazie alla forza del gruppo, aiuta moltissimo il nostro approccio alla realtà personale.
Le relazioni umane richiedono sempre più audacia.
Trattare con chi è diverso ci mette alla prova.
E’ solo con il coraggio di affrontare e di chiarire che una relazione migliora.
Quando ridiamo insieme, superiamo ogni conflitto.
L’esercizio di Yoga della risata, porta molto ossigeno al nostro cervello.
Un cervello ossigenato è più lucido, funziona meglio per tutto, si tiene lontano dalle paranoie.
Vengono fatti molti esercizi che ci aiutano a rimanere nell’emisfero destro del cervello, a contatto con una parte più pura, libera, creativa. Usiamo il linguaggio nonsense, liberiamo le nostre emozioni, ridiamo senza motivo.
E’ un ottimo strumento per uscire dagli accordi, dai pregiudizi assorbiti, ed essere più aperti.
Quando siamo aperti, la nostra vita cambia, cambiano le relazioni, cambiano le situazioni.
Nel Sutra del Loto il Buddha parla della Cerimonia dell’aria durante la quale si erge una Torre preziosa, simbolo del suo immenso stato vitale, una torre in cui sono contenuti milioni di esseri, umani, non umani, mezze bestie, malvagi, evoluti, per simboleggiare la grande capacità del Buddha di accogliere chiunque.
In poche parole se stiamo meglio con noi stessi, se ci vogliamo bene, se abbiamo dei progetti, allora possiamo accogliere meglio anche l’altro.
Sicuramente lo Yoga della risata ci aiuta a stare meglio e a vedere la vita da un’altra ottica. Uscire da brutte abitudini è fortunatamente possibile.
Le supposizioni valgono infatti anche per noi stessi, a volte abbiamo un sogno e abbiamo già ipotizzato che non ce la faremo mai. Vogliamo andare in vacanza e supponiamo che non avremo mai il tempo, i soldi, l’opportunità.
La nostra è una cultura e una educazione al negativo.
Lo Yoga della risata ci allena al positivo.
“Tutta la tristezza, tutti i drammi della nostra vita sono fondati sulle supposizione sull’abitudine di prendere le cose in modo personale. E generalmente cominciamo a spettegolare ed inviare veleno emozionale sugli altri sulla base delle nostre supposizioni.
E’ sempre meglio chiedere che supporre, la supposizione porta equivoci ed incomprensioni. Supporre che gli altri sappiano ciò che pensiamo e che perciò non sia necessario dirlo, è un errore che accade spesso nei rapporti.”
Biografia: Sito internet di Don Miguel Ruiz
http://www.miguelruiz.com/
”
Leader e Teacher di Yoga della Risata, Counselor, Pranoterapeuta, comica
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