
Ho incontrato lo Yoga della Risata in un momento particolare della mia vita, dove il mio corpo mi stava mandando segnali di dolori e malattie (attacchi di panico, mononucleosi, epatite virale…), per farmi svegliare dal torpore in cui vivevo e farmi scoprire la mia vera strada. Apparentemente tutto poteva sembrare tranquillo, ma come si dice dalle mie parti ” Tutto a posto, niente in ordine!” Non capivo bene cosa mi stesse accadendo, o per meglio dire cosa mi stesse cercando di far capire il mio corpo. La paura mi stava sempre addosso come uno zaino e, senza accorgermene, il mio raggio d’azione, ogni giorno si ristringeva sempre di più, fino ad arrivare ad aver paura di passare anche da una stanza ad un’altra.
Poi una mattina mio marito mi portò il giornale ed io facendo colazione iniziai a leggerlo. Ad un tratto mi colpì un articolo che parlava dello Yoga della Risata. In quel momento tutta la mia vita mi passò davanti a gli occhi come in un film. Mi rividi bambina, con una gran voglia di ridere e bischereggiare, come tutti i bambini, ma obbligata a non farlo perché ridere non era una cosa lecita, corretta e dignitosa, secondo le idee di mia madre. Ovviamente, per piacere a lei nascondevo la mia vera natura ed è per questo che sono cresciuta pensando di essere sbagliata (cosa che mia madre mi ripeteva spesso). Leggere quell’articolo fu come sbattere in una nostalgia improvvisa. Fu come se la mia vera natura mi urlasse da dentro che voleva uscire, soddisfatta del suo momento di rivincita.
Non potevo credere che c’erano persone che insegnavano a ridere e sorridendo iniziai avidamente a cercare dove potevo trovare posti dove svolgevano questa attività.
Tutti troppo lontano per una persona che, da sola, non riusciva nemmeno a cambiare stanza. Il sorriso si spense ed io ripiombai nella mia tristezza, ma ritagliai quell’articolo del giornale ed ogni tanto lo rileggevo e fantasticavo, pensando a come sarebbe stato bello riuscire a partecipare. Insomma non so cos’era accaduto dentro di me, ma già pensare che ci poteva essere qualcuno che insegnava a ridere, aveva svegliato la mia vera natura ed iniziavo a pensare che alla fine non ero poi così sbagliata.
Come Biancaneve dopo il bacio del Principe, anche la mia positività si risvegliò e partecipare ad una sessione diventò il mio obbiettivo. Pensavo: ” Perfetto adesso ho un obbiettivo, appena riesco a togliermi la paura e riprendo a guidare e sono a posto“: insomma non nascondo che è stato un percorso lungo, lento e faticoso, ma ogni giorno ringraziavo per i miei piccoli miglioramenti.
Ero diventata un assiduo controllore dello Yoga della Risata e poi un giorno, arrivò “il miracolo”: Yoga della Risata a Firenze. Tutto era perfetto, mi mancava il coraggio, ma la determinazione fece la sua parte e riuscii a convincere mio marito e le mie figlie a portarmi allo Yoga della Risata. Accettarono pensando che fosse un “comico”, ma quando si resero conto di quel che era, ormai era troppo tardi per loro, perché, senza rendersene conto, stavano già battendo le mani e facendo HO HO HA HA HA in giro per il Parco.
Io, entusiasta e come Alice nel Paese delle Meraviglie, mi beavo di quell’atmosfera. Mi sentivo bene, anzi mi sentivo a mio agio, come ormai non mi sentivo da troppo tempo. Finita la sessione non esitai un momento e chiesi alla Teacher Gabriella Bigi come potevo fare per diventare insegnante di questa meravigliosa disciplina.
Ad aprile 2015 sempre accompagnata dalle mie paure, telefonai per diventare Leader. “Due giorni dove dormo ?” Era il mio problema principale ed a questa mia domanda gentilmente Francesca Ghione, che non conoscevo, mi rispose con un bellissimo: “Qui a casa mia!” Immobilizzata dalla paura, non avevo più scuse e pensavo di riattaccare. “Ma cosa sto facendo?” fu l’ultima resistenza che mi arrivò, mentre il mio piccolo coraggio mi fece rispondere: “Ok!” e diventai per la prima volta Leader. Da qui è iniziata la mia prima esperienza ridente.
Ho scelto di partecipare perché lo Yoga della Risata mi ha fatto riconnettere con la mia vera natura, quella ridente e positiva.
Ci sono state molte resistenze all’inizio. Pensavo, è vero che quando rido sto bene, ma non sono normale. Mi ero sempre sentita dire di essere strana, di non essere seria, perché mi piaceva ridere, e che non avrei mai fatto niente di buono se continuavo così. Queste piccole frasi che per anni mi erano state ripetute, erano diventati macigni ed ogni tanto, anzi ogni spesso, mi tornavano in mente per riportarmi sulla “retta via”, come mi diceva mia madre. Per fortuna ha vinto il mio buonsenso!
Ho iniziato da subito ad avere i primi benefici, da quando ho letto quell’articolo sul giornale. Lo Yoga della Risata mi ha fatto tornare a vivere con la voglia di essere indipendente e di uscire dal guscio che mi ero costruita. Mi ha fatto riconnettere con la mia vera natura. Il primo beneficio è stato dire: ” Voglio partecipare allo Yoga della Risata!”
A livello fisico mi sento con più energia. Tutti i miei dolori sono spariti e mi sento bene.
Benefici emotivi dello Yoga della Risata
Nel 2015 ero diventata Leader, avevo già iniziato a fare delle sessioni e cercavo di tenermi sempre più informata. Avevo partecipato ad altri workshop per conoscere tutti i Master, ma una mi mancava, Lara Lucaccioni. Mi aveva colpito, la seguivo su fb ed avevo letto diverse cose di lei, quando un giorno vidi con stupore che faceva un Leader Training a Firenze.
“Ok, devo conoscerla”, fu il mio primo pensiero, “e come faccio, se ancora non guido“, fu il secondo. Continuare a chiedere a mio marito di accompagnarmi e venirmi a riprendere mi era già venuto a noia. Iniziavo a sentirmi stupida, così presi una decisione.
Da quel momento, fino al giorno del Leader Training di Yoga della Risata di Lara, ogni giorno provai a guidare nuovamente l’auto. Tra casa mia ed il luogo dove era Lara, c’erano circa 40 Km. All’andata ero terrorizzata, ma felice. Il ritorno a casa, non riuscivo a trattenere la gioia. Mi sentivo la padrona della superstrada e dell’autostrada. Mi ricordo che guardavo tutto quello che mi circondava, come se fosse la prima volta che lo vedessi, tutto era bellissimo. Quando arrivai al casello per pagare il pedaggio, abbassai il finestrino ed ebbi paura che si accorgesse del battito del mio cuore. Avrei voluto abbracciarlo e dirgli: “Io sono Antonella e sto guidando l’auto! Sono felice perchè mi sento libera, padrona del mondo. 40 Km all’andata e 40 Km al ritorno tutta da sola!” E’ sconvolgente come sia bellissimo riscoprire le cose che quotidianamente diamo per scontate. Da quando ho scoperto lo Yoga della Risata devo dire che la mattina, quando mi sveglio, sono felice soltanto per il fatto di aprire gli occhi e vedere, camminare, toccare, sentire… ed iniziare una nuova giornata alla grande.
Insomma, questa è stata la seconda volta che sono diventata Leader. Per seguire Lara mi sono poi comprata il navigatore, nel 2018. Infatti volevo partecipare al suo Ridi Ama Vivi ed anche questa volta volevo farlo da sola. Insomma, in entrambi i casi, quando sono tornata a casa, avrei voluto baciare terra. Che emozione, che grande emozione. Riscoprire il valore delle piccole cose mi riempie ogni giorno il cuore di gioia e gratitudine. Le cose che diamo per scontate sono le più importanti da considerare.
Benefici mentali dello Yoga della Risata
Il beneficio mentale che ho avuto è fare pace con me stessa. Prima, tutte le mie energie erano assorbite da lotte interne che non riuscivo a placare ed a capire. Era come se avessi tra le mani il cubo di Rubik, tanta fatica per niente. Sembravo e mi sentivo sempre arrabbiata col mondo!
Mettermi al primo posto è stato per me un cambiamento mentale importantissimo. Riscoprire la mia vera natura ed essere felice di “viverla” senza pensare di essere sbagliata mi ha regalato pace.
Inoltre a me è sempre piaciuto scrivere e disegnare ed anche questa, per mia madre, era una caratteristica dei falliti. Era una passione che cercavo di nascondere come se fosse una cosa da vergognarsi. Poi sono nate le mie figlie ed io ho iniziato a disegnare e scrivere per loro. Passavamo pomeriggi insieme con fogli e colori e questa cosa mi faceva stare bene. Quando conobbi Lara mi colpì il suo modo di guardarmi. Lei non vede la fisionomia, lei ti guarda dentro. Lei vuole scoprire la tua Luce e poi ti sprona ad agire. Nessuno mi aveva mai “guardato” così e sinceramente, non so se il mio è un dono, ma piano piano ho iniziato ad inventare personaggi. La cosa che mi ha colpito è che io quando disegnavo non firmavo col mio nome, come se mi vergognassi ed invece dopo il Teacher Training sempre con Lara, ho iniziato a firmare col mio nome, ho iniziato a disegnare un mio personaggio, la mia mucchina, che ogni mattina da il buongiorno alle persone, con positività.
Qualcuno mi ha detto che la mattina guarda subito la mucchina del buongiorno perchè gli fa iniziare la giornata con un sorriso, e questo mi ha fatto e mi fa un enorme piacere ed a livello mentale sono veramente molto felice di me. Felicissima di regalare sorrisi.
Benefici spirituali dello Yoga della Risata
Il mio beneficio a livello spirituale è stato scoprire che lo Yoga della Risata mi aveva fatto sviluppare la Resilienza. Dopo essere diventata Leader, facevo sessioni, articoli sul giornale e secondo me tutto andava alla grande. Poi la vita, che per me è meravigliosamente buffa, sembra che mi abbia voluto mettere alla prova, dicendomi
“Tu che dici a tutti di ridere senza motivo, quando non c’è nessun motivo per ridere, fammi vedere se ti riesce!”
Ho toccato con mano il ridere senza motivo, anche quando non c’è nessun motivo per ridere! I primi di Ottobre 2016 conobbi Madan Kataria per la prima volta ed ero entusiasta per questo incontro.
L’11 Ottobre 2016 morì il mio babbo e dopo 10 giorni sono entrata in un incubo. Erano morti anni prima i miei nonni, adesso mio padre ed io non avevo più nessuno che poteva proteggermi, così mia madre ha avuto campo libero per mettere a segno il suo obbiettivo, distruggermi. Lei non mi ha mai accettato, perché sono nata femmina, ed insieme a mio padre, ci riteneva la causa della sua infelicità. A 3 mesi sono stata lasciata dai miei nonni e le volte che veniva a prendermi era perché doveva sfogare la sua rabbia.
Ho annientato me stessa per lei, diventando la bambina più brava del mondo. Ho nascosto tutti i miei desideri per assecondarla, ma c’era sempre qualcosa che sbagliavo e che svegliava il mostro che viveva dentro di lei, subendo le conseguenze. Assecondavo e subivo tutte le sue crudeltà pensando, ma senza capire, che ero sbagliata. Quando mi picchiava con qualsiasi cosa avesse in mano, mi ricordo mio padre nell’altra stanza che non alzava un dito. Forse per paura o forse perché troppo debole per ostacolarla. Oltre alle percosse, c’erano poi le violenze psicologiche dove mi mortificava e mi ripeteva che non valevo niente, che nella vita io sarei stata soltanto una fallita, che non meritavo niente. Il male di tutto ciò è che io ci credevo, perché quelle parole venivano dalla persona che amavo più di tutto al mondo, come tutti i bambini. Pensare che dopo 10 minuti che mio padre era morto, lei era già al telefono per far spostare i soldi nel suo conto è una confessione che mi ha fatto inorridire, ma lei si è sempre vantata di cose che secondo me c’era soltanto da vergognarsi. Insomma 10 giorni dopo eravamo già a discutere per l’eredità. Io non dovevo avere niente, mentre avrebbe dovuto aver tutto mio fratello, maschio ovviamente.
E’ stata la prima volta che mi sono ribellata. Ho rinunciato all’eredità, ma ho lottato per far avere alle mie figlie l’eredità del loro nonno. Avvocato, tecnici, notai… mi sono pagata tutto e non sono per niente pentita. Tornassi indietro lo farei prima, invece di subire per anni, come ho subito, speranzosa di ricevere l’unico premio che desideravo, un suo abbraccio. Tutti i parenti si sono schierati dalla sua parte perché come sempre, non hanno mai voluto veder la realtà di una persona, mia madre, “malata” e quindi da curare invece che proteggerla e far finta di niente. Insomma morto mio padre, spariti tutti i parenti. Nessuno che abbia mosso un dito, come mio padre quando ascoltava i miei pianti, senza alzare un dito, durante le percosse e gli urli di mia madre su di me.
Questa “sparizione” non riuscivo a spiegarla diplomaticamente alle mie figlie di 11 e 14 anni ed è per questo che sono andata da una psicologa. Lei mi ha ascoltato e per un paio di volte era più una conversazione che una terapia, poi un giorno ero abbastanza triste per circostanze che mia madre e mio fratello non mi risparmiavano e lei mi disse.
“Mi parli di lei!”
Non avevo mai detto a nessuno la mia vita e le volte che mi ero lasciata un po’ andare era durante i workshop dello Yoga della Risata, ma iniziai a parlare. La psicologa ascoltò ed alla fine mi disse che erano anni che faceva questo mestiere e che per la prima volta non aveva capito che dietro di me ci potesse essere un passato così difficile. Mi disse che lei lavorava col Tribunale dei Minori, per togliere i figli ai genitori e se io avessi avuto 8 anni, avrebbe già telefonato per farmi allontanare da loro. Mi chiese di scrivere una lettera a mia madre e poi gliela lessi. Mi disse che, se io gli avessi chiesto come ho fatto ad uscire così bene da questa storia, lei non avrebbe saputo rispondere, perché non avrei una collocazione in psicologia. Casi come il tuo portano al suicidio, alla dipendenza oppure ad essere carnefice e far subire agli altri, primo tra tutti i figli, quello che hai subito te.
Volle capire bene anche il rapporto che avevo con le mie figlie e per la prima volta dovetti raccontare tutta la mia storia anche a mio marito. In quel periodo Serena scrisse 2 temi su di me ed io portai a far leggere alla psicologa. Mi disse che sono un caso da analizzare per capire come dopo aver subito violenze psicologiche così gravi io abbia sviluppato una resilienza ed una voglia di vivere così forte.
Le raccontai dello Yoga della Risata e mi disse:
“Perfetto, lo Yoga della Risata è sicuramente il suo percorso, perché lei riesce a trasmettere positività e, quando parla o scrive, lei riesce a dare leggerezza a cose importanti. Lei però ha attraversato l’infanzia, ma soprattutto l’adolescenza reagendo bene.”
Queste sue parole mi fecero pensare che in questo periodo davanti ai problemi io rimanevo triste, ma poi cercavo di capire perché mi accadevano, cosa dovevo capire e di prendere il positivo. Per esempio io non penso di essere sfortunata perché ho avuto una mamma così, ma ringrazio perché lei con il suo comportamento sbagliato mi ha fatto capire cosa non devo fare con le mie figlie. Ho avuto momenti di cedimento, lo ammetto, ma ridere mi ha aiutato tanto e mi ha convinto ancora di più a voler diffondere lo Yoga della Risata, partendo proprio dalla mia storia.
Si può ridere nonostante tutto, si può decidere di essere felici, nonostante tutto. La vita può metterti davanti tanti inciampi, ma questi sono soltanto degli scalini per aiutarti a raggiungere prima il proprio obbiettivo.
Sono insegnamenti. Per esempio in questi anni che non ho fatto sessioni, non sono rimasta a piangermi addosso, pensando a come sono poverina. NO! Sono diventata Teacher di Yoga della risata, ho fatto 2 corsi di teatro, sono diventata operatore Reiki 1° livello, ho continuato a seguire Lara Lucaccioni, Lucia Berdini… insomma, ho studiato per migliorarmi, perchè sapevo che questa era soltanto una parentesi, e che poi avrei ripreso tutto alla grande. Forse dentro di me c’era già la Resilienza, ma adesso sento che si è sviluppata ancora di più e di questo ne sono felice.
Da quando ho conosciuto lo Yoga della risata devo dire che ho tagliato molti rami secchi e questa cosa l’adoro. Mi sono resa conto che prima subivo le persone, me le facevo andare bene per non creare scontri, ma mettendo me al secondo posto. Senza offendere nessuno, adesso dico quello che penso e decido io se mi va bene oppure no. Valutando le cose senza dover sempre subire. Chi ha beneficiato del mio cambiamento, sicuramente sono stati mio marito e le mie figlie. Adesso ridiamo molto di più, anche se loro ancora non si lasciano molto andare.
Vorrei partecipare al Congresso di Yoga della Risata per parlare brevemente della mia storia e poi far capire com’è bello vivere nel Qui ed Ora ridendo. Ho scritto una favola evolutiva che ho letto prima alla psicologa per sentire la sua valutazione professionale. Ho ideato un corso di 6 lezioni, per mettere dei semini di consapevolezza a chi partecipa. Ogni lezione ha un argomento di cui parlo, le risate, i giochi, la meditazione della risata ed il rilassamento. Nell’ultima lezione leggo anche questa favola. Mi piacerebbe poterla leggere al congresso con un ballo finale, tutto presentato con i disegni di Mucchina. Avevo pensato anche di fare delle magliette con delle scritte. VOGLIO DIFFONDERE LO YOGA DELLA RISATA, ma soprattutto voglio far capire che, ridendo, possiamo veramente superare ogni difficoltà.

Adoro avere la testa nuovamente piena di idee. Ridere è veramente una magia.
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
Grande Antonella! Sono proprio orgogliosa di te ❤️
La tua storia Antonella, è veramente avvincente e ti ringrazio perché hai deciso di condividerla con tanti altri. Mi sono ritrovata in alcuni tuoi stati e mi hai fatto venire voglia di conoscerti. Anche io ho conosciuto Lara diventando leader di yoga della risata. Io abito a magione vicino a Perugia…. Chissà che riusciamo a conoscervi….potresti insegnanti tante cose utili, insieme alla tua mucchina…..grazie per la tua storia e vittoria. Silvia
Cara Antonella,
Non so come sono finita a leggertibstasera. Ho una storia della quale ho chiuso il cerchio una settimana fa, con la morte di mia mamma. Tanto ridere….tanto piangere! Quella generazione ne ha fatti di danni! Spero di conoscerti presto! Purtroppo al congresso annuale non potrò’ esserci, ma accadra’. Lara e’ un catalizzatore perfetto.