Oggi voglio condividere, attraverso la voce di Elisa Mazzego, una delle più potenti storie di cambiamento attraverso la risata.
“Ho incontrato lo Yoga della Risata nel 2015: era un periodo in cui avevo perso il lavoro, vivevo da sola e si era conclusa una relazione di coppia molto importante per me.

Il Club della Risata, lo spazio protetto dove poter ridere
Un amico su Facebook pubblicava post di gente che rideva e lui ne era il trainer. Mi sono sempre piaciute le persone che ridono e la mia risata un po’ troppo importante è stata troppo spesso zittita, così, incuriosita, chiesi informazioni, provai a partecipare e fu amore a prima risata!
Il contesto in cui stavo mi è stato presentato come un ambiente protetto, senza giudizio, ho visto da subito che le persone presenti erano a loro agio e mi ha permesso di mettermici di conseguenza e mi sono lasciata andare a questa nuova esperienza.
L’esperienza con il Club della Risata, di un incontro a settimana, mi ha dato il primo beneficio: essere accolta così com’ero per ciò che ero e non per quello che facevo nella vita o quello che avevo fatto in passato.
4 anni di attesa e finalmente la formazione a Leader
Quando il club ha smesso di esistere ne ho sentito la mancanza, mi mancava ridere, così per i 4 anni successivi alla chiusura del club ho cercato altri club che non esistevano, ho aspettato che ne aprissero altri ma niente, il tempo passa, la vita va avanti ma senza ridere la vita mi era molto, troppo pesante, talmente pesante da arrivare a chiedere informazioni per certificarmi Leader: “qui c’è bisogno di ridere e se nessuno apre club vuol dire che lo devo fare io“.

Ho aspettato 4 anni perchè la paura di parlare in pubblico era più forte, poi però, siccome i cambiamenti migliori avvengono dopo aver toccato il fondo, il seme della risata, avendo in me radici molto forti e profonde, ha iniziato a farsi spazio tra mille paure fino a germogliare al mio Leader training: un miracolo che ho creato io!!
La sfida dei 40 giorni di risate
Con l’auto pratica e la sfida dei 40 giorni di risate i primi segnali di cambiamento ed i primi benefici, un viaggio vero e proprio che è stato forse il primo viaggio che ho fatto solo con me, scoprendo che non sono poi così male.
I primi 5 giorni sono stati i più difficili perché, abituata a non guardarmi più allo specchio, a sentirmi ridere mi davo fastidio da sola e non vedevo l’ora di finire quei 10 minuti per godermi il silenzio.
“Hai una risata, usala”: la missione
Ad oggi amo ed ho bisogno di sentirmi ridere e di sentirmi zitta. Nei primi giorni in cui non ho riso ho nutrito dei dubbi sul da farsi, perché presa dall’entusiasmo volevo tutto subito, ma le fragole sono più buone a maggio e allora ho ricominciato, convinta e supportata da Lara che mi ha regalato una missione che in realtà abbiamo tutti: “Hai una risata, usala!”.
Quando mi chiedevo che cosa sapevo fare non sapevo rispondere, ora so ridere. Mi sentivo libera, anche nel mostrare chi era Elisa, apparentemente un soldato, ma un soldato innamorato, coraggioso e sensibile, rispettoso e compassionevole soprattutto verso di me e la mia condizione.
Parlare in pubblico e coraggio
La prima volta, da trainer, ho parlato davanti a 9 persone quando a scuola andavo al banco con un 4 perché facevo scena muta anche se avevo studiato e questo è stato il primo passo verso una specie di rivincita e di dimostrazione nei miei confronti che “io posso”.
Quei 10 minuti con me sono stati il momento più bello di quei 40 giorni e forse più. Tra alti e bassi di una vita normale come ce ne sono tante, la risata mi ha sempre aiutata soprattutto ad affrontare situazioni che per me erano difficili.
Benefici fisici ed emotivi della risata
Ecco qui di seguito i benefici della pratica della risata.
Con la risata quotidiana oltre ad aver aumentato il coraggio e diminuito la paura, ho diminuito quasi totalmente l’assunzione di antidolorifici e antinfiammatori (questo anche grazie ad un percorso di consapevolezza intrapreso parallelamente) per i dolori mestruali, per i dolori da tunnel carpale bilaterale e di 2 ernie cervicali che mi mettevano in seria difficoltà durante il sonno e durante il lavoro.
L’uso abituale del diaframma ha eliminato la sensazione di “mancare un gradino scendendo le scale” a causa di extrasistole e la pressione sanguigna si è normalizzata e anche l’ansia e la ricerca di aria si è praticamente annullata.
La presenza, la lucidità, la creatività hanno messo in moto una capacità di risoluzione di situazioni ingarbugliate o comunque poco piacevoli.
Ho reso leggeri dei pesi che mi affaticavano nel portarli a spasso e laddove prima diluivo la frustrazione del “non riuscire” con l’alcool adesso lo faccio attraverso la risata. Dico sempre che da quando rido, piango quanto rido: molte volte mi è capitato di sentirmi ridere e di riconoscere la mia risata in un pianto che lasciavo uscire, che lascio uscire con molta più naturalezza e tranquillità, anche quando mi commuovo per qualcosa di bello, senza pensare troppo a chi mi guarda.
Ho provato anche a non ridere per vedere che cosa succede, e citando Ficara, beh, ero come una persona che aveva molta fame.
Master Trainer di Yoga della Risata e Ambasciatrice di Yoga della Risata nel mondo, sto formando centinaia di Leader e Teacher in tutta Italia. Ho contribuito all’apertura di oltre 250 Club della Risata e conduco sessioni in tutte le applicazioni, soprattutto nel mondo aziendale.
Sono la prima trainer italiana di Heartmath® e mi occupo di gestione dello stress e delle emozioni con la pratica della coerenza cardiaca. Sono speaker e formatrice, appassionata di risata, intelligenza del cuore e felicità. Ho fondato La specie felice insieme al mio consorte Matteo Ficara. Sono autrice del libro Ridi Ama Vivi, bestseller per Bur Rizzoli
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